Il Gatto a nove code

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Il Gatto a nove code

In una compagnia farmaceutica, nella quale si svolgono misteriose ricerche legate alla genetica, viene commesso un furto. Uno dei ricercatori sa chi ha commesso il delitto, ma è assassinato prima che possa parlare. Un reporter, aiutato da un collega cieco ormai a riposo, decide d'indagare per scoprire l'autore del delitto.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: Il gatto a nove code
Attori principali: James Franciscus, Karl Malden, Catherine Spaak, Pier Paolo Capponi, Horst Frank, Rada Rassimov, Aldo Reggiani, Carlo Alighiero, Vittorio Congia, Ugo Fangareggi, Tom Felleghy, Emilio Marchesini, Fulvio Mingozzi, Corrado Olmi, Pino Patti, Umberto Raho, Jacques Stany, Stefano Oppedisano, Ada Pometti, Walter Pinelli, Sascha Helwin, Marie Louise Sinclair, Martial Boschero, Cinzia De Carolis, Werner Pochath, Tino Carraro, Ettore Arena, Aristide Caporale, Giovanni Di Benedetto, Margherita Horowitz, Giuseppe Marrocco, Gennarino Pappagalli, Aldo Parenti, Franco Ukmar, Mostra tutti

Regia: Dario Argento
Sceneggiatura/Autore: Dario Argento, Bryan Edgar Wallace
Colonna sonora: Ennio Morricone
Fotografia: Erico Menczer
Costumi: Luca Sabatelli, Carlo Leva
Produttore: Salvatore Argento
Produzione: Italia, Francia, Germania
Genere: Thriller, Horror
Durata: 112 minuti

Dove vedere in streaming Il Gatto a nove code

Niente gatti / 27 Ottobre 2020 in Il Gatto a nove code

Bel film, ma sono costernato, non ci sono gatti, tantomeno a nove code 🙁

Un buon thriller, ma poteva essere migliore / 2 Giugno 2016 in Il Gatto a nove code

Un bel thriller: ottimo ritmo, e tensione alta nella parte finale.
In particolare, molto riuscita la scena al cimitero, ma in generale è tutto il film ad essere ben fatto, sempre interessante e appassionante e con qualche spruzzata di umorismo.
Però manca il guizzo, il grande colpo di scena, che fa la differenza tra un “buon” film e un “grande” film.

Un film minore nella carriera di Argento, ma comunque interessante / 4 Giugno 2011 in Il Gatto a nove code

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Uno scienziato muore investito da un treno: in un primo momento si pensa che la disgrazia sia il frutto di una tragica fatalità, ma un giornalista, Carlo Giordani, e un cieco appassionato di enigmistica, Franco Arnò, cominciano a svolgere delle indagini per conto loro e scoprono – grazie a una fotografia scattata da un reporter proprio nel momento dell’incidente – che lo scienziato è finito sotto il treno perché è stato spinto da una persona. Ma sarà soltanto dopo altri omicidi – tutti compiuti dallo stesso uomo – che Giordani e Arnò riusciranno finalmente a scoprire l’identità dell’assassino.
Per alcuni registi è molto più difficile il secondo film che il primo. Spesso infatti capita che dopo un’opera prima notevole molti cineasti non riescano a realizzare un’opera seconda all’altezza della precedente. E tra i tanti che non sono riusciti a sfuggire a questa regola c’è anche Dario Argento: con “Il gatto a nove code” infatti il regista romano non è riuscito a ripetere il brillante risultato ottenuto l’anno precedente con “L’uccello dalle piume di cristallo”, che era un’opera prima davvero notevole in cui Argento rivelava di possedere un indubbio talento per il thriller, grazie soprattutto alla sua grande capacità di saper creare la suspense.
Il difetto maggiore de “Il gatto a nove code” risiede nella parte centrale. Dopo un bell’inizio (con almeno una scena da ricordare: l’omicidio dello scienziato alla stazione filmato attraverso la soggettiva dell’assassino), la storia procede faticosamente senza guizzi particolari (anche se merita di essere segnalata la bella citazione hicthcockiana del bicchiere di latte avvelenato). Nella parte finale, tuttavia, la pellicola si risolleva riuscendo a regalare almeno un paio di sequenze molto efficaci: la prima – che forse è anche la migliore di tutto il film – è quella ambientata nel cimitero, che vede i due protagonisti impegnati a trafugare un oggetto da una bara che potrebbe aiutarli a svelare l’identità del killer; il tutto mentre sono pedinati proprio da quest’ultimo; la seconda è il finale con il lungo e spettacolare inseguimento sui tetti fra il giornalista e l’assassino. Un film minore, dunque, nella carriera di Argento; ma nonostante qualche momento di stanca, “Il gatto a nove code” è comunque un thriller degno di interesse. Bravo Karl Malden nella parte dell’ex giornalista appassionato di enigmistica che si improvvisa detective.

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16 Aprile 2011 in Il Gatto a nove code

Il miglior film di Dario Argento direi. Trama ingegnosa e assassino furbo (non il solito maniaco) che si scopre solo alla fine del film. Attori splendidi, colonna sonora sublime del maestro Ennio Morricone, tensione alle stelle per tutto il film. Una venatura noir, dato che si tratta di spionaggio industriale, per un thriller praticamente perfetto.
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