22 Aprile 2013
Stolido e, di fondo, pieno di incertezze, il faSSista Arcovazzi è maschera perfetta del qualunquismo che aleggia sull’intera pellicola, pronta ad accontentare tutti, senza solleticare lo spirito critico di alcuno.
Proprio la scena conclusiva, quella più drammaticamente credibile, incede nella bonomia fintamente super partes, rischiando di fare più danni (morali) che altro.
Tognazzi comunque valido interprete e Georges Wilson sufficientemente credibile nella parte dell’italiano riservatagli.
Recensione da Oscar (1)
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