10 Agosto 2013 in Il fantasma dell'opera

Chissà se Gaston Léroux, autore del romanzo “Il fantasma dell’opera”, avrebbe mai previsto che il suo libro avrebbe scatenato una così lunga serie di trasposizioni teatrali e cinematografiche.
In molti si sono infatti cimentati nel mettere in scena le pagine del suo romanzo(che francamente non ho particolarmente apprezzato), ciascuno naturalmente calcando la mano sugli aspetti che più lo hanno colpito.
Nella moltitudine di trasposizioni ce ne sono alcune davvero notevoli o comunque degne di essere viste come quella di Brian de Palma o la vecchia versione di Arthur Lubin.
Nel 1998 anche il nostrano Dario Argento si è cimentato con “Il fantasma dell’Opera”, ovviamente in chiave prettamente horror e ovviamente interpretato da sua figlia Asia Argento.
Nella versione del Dario nostrano (che firma la sceneggiatura insieme a Gérard Brach) il fantasma non è più un uomo sfigurato, ma un bellissimo ragazzo dalle abitudini di vita alquanto disgustose (è stato allevato nei sotterranei dai topi e ora vive per proteggerli, uccidendo chi cerchi di far loro del male).
Christine(Asia Argento) sta facendo delle prove in un Teatro dell’Opera. La sua voce e la sua bellezza conquistano il misterioso Fantasma (Julian Sands) che si nasconde nei sotterranei del Teatro stesso e continua a uccidere alcuni operai.
La giovane donna è attratta dal “mostro” e il suo interesse per lei non manca di eccitarla(ah, le donne…), così cerca in ogni modo di liberarsi dalle attenzioni del fidanzato, preoccupato per lei(e ti credo, poveraccio) e si lascia completamente trasportare nell’ambiente oscuro del Fantasma, finché…(non continuo per non svelare il finale, anche se è abbastanza noto a tutti, perlomeno a chi ha letto il libro di Leroux).
Una versione quindi che si discosta anche fin troppo dal romanzo di Léroux, ma ciò che rende ancor più irritato lo spettatore è il vedere la pochezza assoluta di questo film, lontano anni luce dall’essere un horror raffinato ed elegante come ci si spetta, un film che è altro non è che una rappresentazione disgustosa e squallida di un libro che, pur non apprezzandolo, ha contribuito a fare la storia della letteratura mondiale.
Molte scene sono davvero l’apice del cattivo gusto, le interpretazioni dei protagonisti inguardabili(ormai su Asia Argento non voglio più spendere nemmeno una singola parola…), un film senza un briciolo di fascino né di creatività, un film che resta letteralmente invischiato nel suo stesso letame.
Decisamente brutto, uno dei tanti apici di orrore in cui è riuscito ad arrivare Dario Argento con queste sue ultime pellicole.

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