Recensione su Il diavolo veste Prada

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Non capisco perché debba per forza mettere un titolo. / 19 Maggio 2020 in Il diavolo veste Prada

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Pensavo potesse essere semplicemente una commedia sciocca, invece nonostante si tratti di un film leggero ho trovato degli spunti interessanti. Ad esempio sulla difficoltà di districarsi tra i ritmi serrati di un lavoro disumanizzante e le relazioni interpersonali, in particolar modo quelle sentimentali, sulla capacità (o meno) del partner di sostenere la protagonista.
Non mi è piaciuto il subplot riguardante un tipo che ce prova con la Hathaway, che ho trovato poco interessante e non necessario, evitabile, e che di tanto in tanto spezza il ritmo del film, che per il resto è molto buono, veloce senza essere caotico. Ben montato.
Non mi ha convinto appieno neanche il finale in cui la protagonista lascia il lavoro, disapprovando la condotta del personaggio interpretato (divinamente) da Meryl Streep, facendo un passo indietro (idealmente), torna dal suo fidanzato, con cui aveva temporaneamente rotto, per scusarsi senza alcun motivo, mentre quest’ultimo procede con la propria carriera, cogliendo un’ottima opportunità di lavoro a Boston.
Tutto sommato, comunque, direi che il film ci mostri dei personaggi femminili abbastanza forti, anche se non sempre del tutto positivo (ma del resto questo è qualcosa di molto realistico). Il finale, in tal senso, l’ho trovato una sbavatura, ma potrebbe essere solo una mia interpretazione.

2 commenti

  1. Noloter / 19 Maggio 2020

    A dire il vero, giusto per dire eh, mi sembra proprio di ricordare che, più che seguire il possibile(?) vecchio-nuovo fidanzato, la protagonista Andy alla fine trovi lavoro a NY presso un grande giornale esattamente come sognava (e quindi Boston direi proprio che sia data come un’opzione scartata).

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