Recensione su Il diario di Bridget Jones

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Tra il 5 e il 6 in realtà / 18 Settembre 2021 in Il diario di Bridget Jones

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non avevo mai visto questo film e avevo aspettative forse troppo alte a xcausa del suo essere considerato una pietra miliare del genere commedia romantica.
Quello che mi è piaciuto meno è che Bridget in realtà non cambia granché nel corso della pellicola e che tutti i suoi sforzi di migliorare si concentrano sull’esteriorità/abitudini, dal peso al look fino al consumo di alcol e sigarette, mentre gli altri attorno a lei sembrano rivedere più e più volte il loro parere su di lei, senza mai e poi mai preoccuparsi di qualcosa di più profondo e meno visibile (per quanto la riguarda), né emerge mai un suo sogno o aspirazione vera e propria che non sia smettere di essere single, sovrappeso e fumatrice/bevitrice incallita.
Inoltre il film trasmette il messaggio abbastanza discutibile che essere single debba essere visto e vissuto come una fase passeggera e triste/deprimente della vita, e che alla fine la felicità arriverà nella forma di una relazione di coppia anche quando meno ce lo si aspetta, permettendoci finalmente di adeguarci alle aspettative e ai canoni sociali. Mah, mi aspettavo di più di questa banalità, senza contare che il tutto è condito qua e là da tocchi di sguaiatezza abbastanza evitabili.
Do sei perché comunque bene o male diverte, ha sdoganato la figura della donna “imperfetta” al cinema, e il finale mi è piaciuto nella sua dolcezza quasi caramellosa.

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