Il corvo

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Il corvo

In un villaggio francese vengono recapitate misteriose missive da un fantomatico Corvo che minano la reputazione dei cittadini. Un ombroso medico dal passato tormentato, diviso tra due amanti, si ritrova a indagare per suo conto...
paolodelventosoest ha scritto questa trama

Titolo Originale: Le Corbeau
Attori principali: Pierre Fresnay, Ginette Leclerc, Micheline Francey, Héléna Manson, Jeanne Fusier-Gir, Sylvie, Liliane Maigné, Pierre Larquey, Noël Roquevert, Bernard Lancret, Antoine Balpêtré, Jean Brochard, Pierre Bertin, Louis Seigner, Roger Blin, Robert Clermont, Pierre Palau, Marcel Delaître, Mostra tutti

Regia: Henri-Georges Clouzot
Sceneggiatura/Autore: Henri-Georges Clouzot, Louis Chavance
Colonna sonora: Tony Aubin
Fotografia: Nicolas Hayer
Produttore: Raoul Ploquin, René Montis
Produzione: Francia
Genere: Drammatico, Thriller, Poliziesco
Durata: 92 minuti

Dove vedere in streaming Il corvo

L’involuzione francese / 16 Settembre 2014 in Il corvo

Noir di gran finezza registica firmato Henri-Georges Clouzot, dove spicca a mio avviso la sontuosa interpretazione di un attore non troppo noto fuor di Francia, il girondino Pierre Larquey. Fu criticato perchè prodotto da una industria cinematografica vicina al collaborazionismo nazista, mi resta il dubbio se l’élite francese non si sia piuttosto indispettita per l’aspra critica fatta dal regista nei confronti del marcio sistema delatorio prodotto da una società degradata, un tempo ebbra di grandeur, che in quegli anni era tragicamente scivolata in un gretto provincialismo.

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2 Aprile 2013 in Il corvo

Prodotto durante la II guerra mondiale, finanziato da uno studio cinematografico del Terzo Reich ma con sede in Francia, bandito, censurato fino al ’47.
Disonore sul regista stesso per aver “collaborato” secondo molti, anche se così non fu.
Di cosa stiamo parlando ? De “Le Corbeau” aka “Il Corvo”. Non il film con Brandon Lee ma quello di Clouzot. Del regista potete trovare una discreta recensione de “I Diabolici”. Questo è un giallo inquietante, una pellicola critica verso la corruzione morale della piccola e media borghesia, l’ipocrisia della stessa, un film dove i protagonisti sono i membri di una cittadina noiosa.
La vicenda in realtà si basa su un fatto realmente accaduto, prima della prima guerra mondiale, in una cittadina di poco meno di tredici mila abitanti in Francia. La vita tranquilla di una cittadina francese viene proprio scossa dall’arrivo di lettere anonime scritte da una figura misteriosa, sconvolgente, che si firma con il nome di un uccello. Il Corvo. Si rivelano i segreti di ogni cittadino, tradimenti, piccoli e grandi vizi, paure e sospetti. Sospetti, si sospetta di tutti, nessuno incluso. Tutti diventano vittime e carnefici, compresi i bambini
Con il lungo andare però, questo è un gioco che sfugge dalle mani di colui il quale si firma come “Il corvo”. Il gioco porta al suicidio di una persona, un paziente malato. Ma chi viene colpito maggiormente ? Un libero pensatore, un ginecologo, il dottor Germain. Sarà proprio lui a risolvere l’enigma e a trovare il colpevole.
Il viaggio sarà lungo e all’interno della pellicola si respira una pesante aria di isteria e sospetto generale.
La libertà d’opinione, una certa flessibilità nel pensiero e/o la mancanza di religiosità portano ad essere vittime delle lettere.
La domanda viene da sé: “Chi è il vero colpevole ?”.
Il Dottore in questione viene considerato un abortista perché quando è di fronte a un parto difficile non ci pensa due volte a salvare la vita della madre rispetto a quella del bambino.
Si sospetta di chiunque, compreso i più innocui.

La pellicola ebbe successo ma fu violentemente attaccata, dalla destra e dalla Chiesa come dalla sinistra. A liberazione il regista venne processato per collaborazionismo e pena due anni d’esilio dal set… fino al ’47 anno in cui Clouzot torna attivo.

DonMax

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25 Luglio 2011 in Il corvo

La vendetta è il resistente fil rouge che attraversa ogni singolo fotogramma di questo potente noir firmato Clouzot.
Il pettegolezzo, sregolato e folle, in un gioco che sfugge di mano persino a colui che lo ha iniziato (ovvero “il corvo” del titolo, un essere misterioso che, nascosto nell’ombra, minaccia i peccatori con i fantasmi dei loro stessi peccati, mandando in giro lettere che firma appunto con quello pseudonimo sinistro ed inquietante), squote una, fino ad allora, pacifica comunità rurale.
E’ lecito sospettare di tutto e di tutti; spaventati, vergognosi, impossibilitati a fidarsi persino dell’essere amato (come accade al protagonista, integerrimo e rinomato medico che, dopo la morte, per parto, dell’adorata moglie, decide di cambiare nome e città nella speranza di riuscire ad allontanarsi dal proprio doloroso passato) i cittadini mostrano la propria parte peggiore: inizia quindi la caccia al “corvo”, tra infamie ingiuste e una verità che non si palesa che alla fine del film.
Un po’ di psicoanalisi e riflessioni sulla duplice natura dell’uomo (di grande impatto la scena della lampadina che, oscillando, mostra, con una metafora molto efficace, quanto sia labile il confine che separa, all’interno dell’animo umano, la zona di luce da quella d’ombra; e, per stabilizzare questo confine, non c’è che una cosa da fare: fermare l’oscillazione del globo di luce, anche a costo di bruciarsi a causa suo calore. In tutto il film, comunque, si gioca sulle ombre, che vengono ingigantite, sui tendaggi, che nascondono, sulle porte semichiuse), fanno de “Il corvo” un film brillante, attuale, tesissimo, in un clima che rende anche i bambini complici, attori dell’atroce spettacolo nel quale viene messa in scena la vera miseria che ingabbia, intimamente, la natura umana.
La vendetta che, come accennavo all’inizio, attraversa tutto il film, lo chiude anche: personificata, palesemente, nella madre alla quale è morto il figlio, prende le sembianze di una figura ammantata di un velo nero che, sempre più fatalmente simile ad una Giustizia biblica (da vecchio testamento), si incammina, dissetata e granitica, per le strade assolate e piene di gente.

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