Recensione su Il cavaliere oscuro

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Nolan, l’eroe tra i supereroi / 18 Novembre 2013 in Il cavaliere oscuro

A distanza di anni, sembrava solo un folle pensiero quello di riuscire a vedere una pellicola che si avvicinasse almeno un po’ allo splendore delle opere di Buton dedicate alle gesta dell’uomo pipistrello. E il fatto che Nolan, con il suo Batman Begins sia riuscito ad ottenere un certo successo, ma il suo film sia rimasto comunque lontano dalla magnificenza delle due pellicole burtoniane, faceva presagire che per l’ennesima volta gli spettatori si sarebbero dovuti sorbire il solito film discretamente buono, adatto più che altro alle serate in casa con gli amici e accompagnato da popcorn e bibite.
E invece no. Nolan stupisce tutti e crea un film che regge il paragone con le pellicole di Burton. Non si può a mio parere discutere quale di queste sia la migliore, in quanto diverse e soprattutto troppo influenzate dalla differenza degli anni. Ma indubbiamente esse sono simili nella cura e nella loro bellezza cinematografica. Quindi, come già scritto, sono entrambe paragonabili per la loro capacità di brillare di luce propria.
Il Cavaliere Oscuro è sceneggiato alla perfezione, con personaggi dotati di una psiche profonda, numerosi colpi di scena e dialoghi che Goyer, coadiuvato da Jonathan Nolan, fratello del regista, sembra azzeccare e costruire con cura e precisione. Non a caso svariate battute del film sono diventate un cult.
Così come cult è diventata, grazie al film, la figura del Joker. Certo, il più acerrimo nemico di Batman è sempre stato un personaggio iconico, apprezzato e conosciuto anche dai profani del fumetto (grazie a svariati fattori, come l’interpretazione magistrale di Jack Nicholson nel 1989), ma sicuramente il ruolo ricoperto in questa pellicola da Heath Ledger ha avuto il merito di ridare al pagliaccio più sadico della nona arte una dose rinnovata di successo. Seppure il personaggio di Ledger si discosti leggermente dalla controparte originale (come più o meno tutto l’universo Nolaniano dedicato al cavaliere oscuro), quel che ne viene fuori è indubbiamente un’interpretazione di prima qualità, una di quelle parti rare che, a prescindere dal livello generale del film, riesce costantemente a bucare lo schermo con una frase, un gesto o semplicemente un primo piano.
Il film si destreggia abilmente tra ottime scene d’azione, una suspense dosata con cura e un alto indice di epicità, grazie alla musica splendida di Hans Zimmer e ad un confronto psicologico che gioca sulla duttilità delle delicate questioni di moralità e giustizia. Joker e Batman sono due personaggi che vivono ai margini della linea che separa bene e male, e sembra quasi che la vita dell’uno sia indissolubilmente legata all’altro. Il che li rende praticamente le due facce di una stessa medaglia.
Il panorama fumettistico aveva a mio avviso bisogno di un film che avesse il coraggio di osare, di essere indirizzato a tutti ma senza far perdere quell’essenza data dall’universo del personaggio creato da Bob Kane tanto cara ai sostenitori dell’uomo pipistrello. In questo credo che Nolan ci sia riuscito. Spesso infatti, mi sento di consigliare questo film anche a chi non ha legami o comunque non è attratto dal panorama fumettistico dei supereroi. Perchè Il Cavaliere Oscuro è un film curato, bello e coinvolgente. E non occorre affatto farsi piacere Batman per poterlo apprezzare.

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