Recensione su Il cavaliere oscuro – Il ritorno

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Il fuoco divamperà / 24 Novembre 2013 in Il cavaliere oscuro – Il ritorno

Dopo un Batman Begins discreto e un Cavaliere Oscuro eccellente, le aspettative per questo terzo e conclusivo capitolo sulla crociata dell’eroe mascherato erano molto alte. Ma raggiungere nuovamente l’apice come con la seconda pellicola era una missione difficile, se non impossibile per Nolan e compagnia.
Ed effettivamente, il film ha un vistoso calo rispetto al precedente capitolo. Ma ciò non toglie a mio avviso che il prodotto confezionato rimanga comunque di ottima qualità.
La sceneggiatura manca di quella tensione e quella capacità di tenere lo spettatore col cuore in gola che si era ben messa in mostra col secondo lungometraggio. Ne viene fuori una prima parte di film piuttosto lenta, che potremmo definire “di semina”, a contrasto con una seconda decisamente più movimentata ed epica, che va a sciogliere tutti i nodi.
Paura e morte, follia e giustizia, caduta e rinascita. Queste parole riassumono perfettamente le tematiche trattate da Nolan in questa trilogia. La morte, intesa come perdita del proprio spirito e dell’annichilimento della volontà piuttosto che dell’annientamento della propria esistenza, e della rinascita, ottenuta dalle proprie ceneri dopo aver toccato con mano le fiamme dell’inferno più profondo, sono espresse degnamente nella bellissima e simbolica scena del pozzo (che non a caso è anche un rimando alla nascita di Batman, come ci viene mostrato nel primo capitolo).
Passando al discorso “cattivone di turno”: Bane si rivela, più di quanto mi aspettassi, un villain carismatico e di grande impatto. Magari più razionale e meno imprevedibile del Joker, ma non per questo di poco valore. Merito di una buona interpretazione da parte di Tom Hardy, che restituisce a questo personaggio un po’ della dignità sottratta dalla pellicola di Schumacher, il quale vantava come unico pregio soltanto una somiglianza fisica migliore. Cosa che comunque non sminuisce il Bane di Nolan nemmeno sotto questo punto di vista, dato che è bene ricordare che si tratta comunque di una rivisitazione in chiave più dark. Il Bane di Schumacher, in un contesto del genere, sarebbe apparso eccessivamente “fumettistico”.
Ottimo anche il resto del cast (menzione per la bella Anne Hathaway e la sua Catwoman), così come la regia di Nolan e le musiche di Hans Zimmer.
Peccato solo per la sceneggiatura di Goyer, che, come già detto, rispetto al precedente capitolo fa un bel passo indietro. Specialmente con i dialoghi, che a volte appaiono azzeccati e riflessivi, a volte pretenziosi e quasi imbarazzanti.
In conclusione Nolan fallisce nell’ardua impresa di ripetere il boom del precedente capitolo, che a questo punto rimane l’apice dell’intera trilogia. Seppur inferiore, questo terzo film merita comunque la visione. Sia perchè si tratta del capitolo conclusivo, sia perchè, tra i suoi alti e bassi, è comunque un ottimo film.
Deshi! Bashara!

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