Cattivissimo lui. / 19 Giugno 2013 in Il cattivo tenente
Ma è lo stesso regista che solo tre anni dopo ha fatto The Addiction?Bah.
Questo film è molto più crudo,asciutto ed efficace.
La visione cattolica che lo permea è sostenibile anche per chi non la condivide
(a differenza di quanto avviene in The addiction).
La metafora qui non soffoca la storia ma serve a raccontarla.
Le puntate della scommessa venale precedono quelle della scommessa dell’anima.
Il sacro e il profano si fondono in una bellissima danza.
Recensione da Oscar (1)
Non mi pare ci siano metafore in “The addiction”, visto che tutti i messaggi filosofici vengono palesati e indagati più o meno approfonditamente nei vari dialoghi. Il titolo, poi, è abbastanza epesegetico.