13 Marzo 2012
Duro, estremo come pochi altri, psicologicamente sofferto, volgare, blasfemo, iperbolico, e chi più chi ne metta.
Il film di Abel Ferrara con Harvey Keitel è un concentrato della negatività dell’anima, dei suoi istinti peggiori e dell’immmoralità dell’uomo, nella personificazione di un poliziotto corrotto e disastrato, magistralmente interpretato da Harvey Keitel.
E’ un film parossistico, che sconfina un pò nel manierismo con la chiara intenzione di calcare la mano sulle vicende che portano al baratro il cattivo tenente di Keitel.
Finale indiscutibile e logico quasi, che ci si aspetta e che si desidera. A riprova di come gli istinti fetidi si annidino ovunque.
Recensione da Oscar
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