Il caso Thomas Crawford

Uno dei migliori attori degli anni ’90 stavolta è protagonista di un eccellente legal thriller ricco di suspance e colpi di scena. Stiamo parlando di quel colosso che fa di nome Anthony Hopkins, che in questa pellicola veste i panni di un miliardario sposato che, dopo aver scoperto il tradimento della moglie con un poliziotto, una sera decide di mettere in atto il delitto perfetto.
Tutto sembra essere risolto quasi immediatamente, con la confessione dell’omicidio. Ma con l’entrata in scena di Ryan Gosling, che interpreta i panni del legale che si occupa del caso, tutto prende una piega inaspettata. Il piano di Hopkins viene a galla a poco a poco, dando il via ad una vera e propria battaglia psicologica tra i due protagonisti, dai risvolti inaspettati ed intriganti. Grande prova da entrambe le parti.

Ecco l’esempio di un film che, anche se ha una trama decisamente contorta e forse anche un po’ improbabile, raggiunge vette decisamente alte grazie ai protagonisti: uno dei più grandi attori della seconda parte degli anni ’90 (e decisamente bravo anche ora) ed uno dei migliori della generazione attuale. Ma vediamo un attimo la storia: Thomas Crawford (Anthony Hopkins), un ingegnere aeronautico, scopre che la moglie ha una relazione con un poliziotto e la sera, a casa, le spara. Subito ci rendiamo conto di come vada a manomettere le scena del crimine, ad occultare determinate prove, anche se non si capisce bene quali e perché: infatti, appena arriva sul luogo del delitto il poliziotto amante della moglie, si dichiara colpevole. Sembrerebbe tutto risolto quindi, e invece no. Quando il giovane e brillante legale Willy Beachum (Ryan Gosling), pronto ad entrare in un prestigioso studio legale (dove avrà come supervisore la bella e brava Rosamund Pike) si ritrova ad analizzare il caso, tutto si ribalta: Crawford ritira la dichiarazione, dice che gli è stata strappata con la forza e, soprattutto, non c’è l’arma del delitto, o perlomeno non corrisponde. Un bel guaio, e la situazione, da semplicissima, diventa estremamente ingarbugliata, specie per il giovane avvocato, al quale il caso pareva una formalità. Da lì in avanti sarà una continua sfida sia mentale che tra le aule di tribunale tra i due, veramente appassionante e ricca di colpi di scena e sorprese: come detto, la complessità della trama sembra un po’ esagerata, ma i due attori fanno un lavoro davvero ottimo che fa passare tranquillamente in secondo piano il tutto. Un film assolutamente consigliato quindi, mai noioso ed intrigante.

Hopkin, Gosling…ecc, ecc…
Ho dato 6 e mi domando perché…un voto dato solo a lui a Hopkins, che è dannatamente sempre LUI, Hannibal Lecter!!
Mette quella maschera, quello sguardo vitreo, plasma tutto, Hopkins ha dato il volto a l’animo oscuro.
In questo film è un magnate industriale, marito geloso, che ammazza la moglie. E un uomo intelligente e meticoloso, che riesce a farla franca….
Gosling fa un avvocato della procura quasi dimissionario, che sta per entrare in grande studio…ma poi s’imbatte in questo caso che lo porta quasi alla rovina personale…
Il lieto fine rende la pellicola banale..

Mrs. Pignon

Un thriller “all’antica”, con disvelamento finale appagante, che -però- nel complesso mi ha un po’ annoiata.
Forse, per via del fatto che non ho affatto chiaro come funzionino la macchina legale americana e le dinamiche dei famigerati super-studi legali a stelle e strisce. Anche per questo probabilmente non ho compreso il peso narrativo del personaggio interpretato da Rosamund Pike, a mio parere volatile e gratuito.

Gigione Hopkins che dispensa occhiolini e che tanto si piace dietro le sbarre, dinamico e gesticolante, a tratti (solo a tratti) convincente Gosling.
Nel complesso, una pellicola senza infamia e senza lode.

Thriller quasi teatrale, nel senso che si basa più sui dialoghi tra i protagonisti che sulle location. Giallo particolare perchè stavolta il colpevole si sa subito chi è, prosegue su un misto tra Colpevole d’innocenza e un film precedente del regista “Schegge di paura”. Splendidi i duelli verbali tra i due protagonisti. Da un lato Ryan Gosling, avvocato dell’accusa che sta abbandonando il suo posto di lavoro x un impiego + redditizio per una multinazionale; dall’altro Anthony Hopkins assassino dalla buona parlantina che si difende da solo. Un pò strano il personaggio di Rosamund Pike; nuova collega di Ryan Gosling. Un pò inquietante come situazione anche se è un pò particolare (questo commento potrebbe risultare oscuro a chi non ha visto il film).