21 Recensioni su

Il curioso caso di Benjamin Button

/ 20087.11059 voti

capolavoro che emoziona / 28 Aprile 2020 in Il curioso caso di Benjamin Button

la storia della vita al rovescio, toccante e mai banale. Lo ho trovato magnifico,nonostante i commenti non sempre positivi.

Strano film / 9 Febbraio 2017 in Il curioso caso di Benjamin Button

Un po’ deludente. L’idea surreale lasciava spazio ad un film più fantasioso. Invece si è voluto dare un’accento realistico che secondo me stona. Voglio dire…se fosse nato questo Benjamin cosa sarebbe cambiato? io credo ben poco. Il film narra della storia di un uomo che vive una vita qualunque … e allora ??. Il film si apprezza solo per la buona fattura e per il buon cast. A proposito io penso che stona anche Brad pitt che interpreta UN VECCHIO. Ma daiiii.

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16 Settembre 2014 in Il curioso caso di Benjamin Button

Mi ha annoiato un sacco, non capisco tutti questi voti alti

Troppo leeeeeeeeeeeento / 11 Settembre 2014 in Il curioso caso di Benjamin Button

Idea buonissima, ma sviluppato male. Il film è eccessivamente lento, a stento si riesce a seguirlo fino alla fine.

il curioso caso di benjamin button / 26 Febbraio 2014 in Il curioso caso di Benjamin Button

Bellissimo! uno dei miei film preferiti!

8 Gennaio 2014 in Il curioso caso di Benjamin Button

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il tempo attraversa inesorabilmente le vite degli esseri umani; non c’è modo di sfuggirgli. La vita è una continua lotta contro il tempo. Il tempo scorre sulle vite dell’uomo in un lento percorso che culmina con la vecchiaia. Tutti invecchiamo. Tutti lasciamo che il tempo scorra sul nostro corpo, sulla nostra anima, sulla nostra vita. Tutti meno uno. Benjamin è il suo nome. Benjamin è nato in circostanze singolari. Benjamin è diverso da ogni altro bambino. Ogni bambino affronta il tempo, lotta contro di esso ma poi invecchia. E’ inreversibile. Ma Benjamin è diverso. Benjamin sfida il tempo, lo inganna e lo capovolge. Benjamin è nato “vecchio”. Il tempo attraversa la vita di Benjamin in senso opposto al consueto , costretto a ringiovanire man mano che cresce , ripercorrendo a ritroso le fasi della sua evoluzione fisica. Viene colpito dall’alzaimer a soli due anni di vita e il suo viso si ricopre di acne a settanta. Ma durante la sua vita Benjamin compie le esperienze dovutegli dalla vita. Vuole conoscere il mondo, viaggiare, scoprire, imparare, incontrare nuove persone. Ma Benjamin non riuscirà mai a incontrare realmente qualcuno, perché l’età gioca a suo sfavore. Se non ci fosse Daisy. La loro storia si evolve a un ritmo particolare, fragile e perfetta come può esserla solo quella tra persone affini che si incontrano a metà strada, mentre l’una si incammina verso la vecchiaia e l’altro marcia verso la giovinezza. Puoi vivere una vita partendo dalla fine o dall’inizio: puoi accusare il peso della vecchiaia, l’indebolimento delle forze psico-motorie e osservare tutte e persone più care scomparire. Ma puoi vivere la vita dall’inizio, ignaro di ciò che ti circonda, privo della percezione delle cose del mondo. E’ allora non cambia nulla. E’ solo nella parte centrale della tua esistenza che la vita si manifesta completamente.

“Per quel che vale… non è mai troppo tardi, o nel mio caso, troppo presto per essere quello che vuoi essere. Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi… puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo, possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio, spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove, spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi, spero che tu possa essere orgogliosa delle tua vita e se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.”

Il film s’ispira al racconto di Francis Scott Fitzgerald “Il curioso caso di Benjamin Button”, ma David Fincher innalza un vero monumento alla vita, alla morte e soprattutto al tempo. Una regia perfetta ed equilibrata, accompagnata da una scenografia eccelsa e da una fotografia elegante e sublime. A tratti si ha l’impressione che Fincher sostituisca la sua cinepresa con un pennello e si ha l’impressione di ritrovarsi tra la cornice di un dipinto. La sua regia è elegante e molto semplicente, confacente alla linearità della storia. Riesce a esaltare i momenti più poetici, più delicati della storia, quali le scene di danza, le scene più romantiche, come gli incontri tra Benjamin e Daisy. Nonostante la sua semplicità, la regia di Fincher è da ritenersi superba. La regia è accompagnata dalla magistrale interpretazione di un Brad Pitt diverso, ora ottantenne, ora meno che ventenne. Diamo la giusta importanza al trucco e agli effetti speciali che hanno contribuito notevolmente nella pellicola, ma Brad Pitt in questo sceneggiato è a dir poco superlativo. Ogni inquadratura ti regala qualcosa; anche nel silenzio Brad Pitt riesce a comunicare con lo sguardo, con il sorriso. Accanto a Brad Pitt si affaccia la figura di una eterea e candida Chate Blanchett sempre più bella, sempre più elegante, offre al pubblico una magnifica interpretazione, sia essa giovane o vecchia, dolce, disillusa, forte e coraggiosa. Un cast di tutto rispetto.

“Non è mai troppo tardi per essere quello che decidi di essere”.

Con questa frase ecco svelato il messaggio di questa pellicola. Non importa se vivi la tu vita partendo dalla fine o dall’inizio. L’importante è il modo in cui vivi la tua esistenza. E non importano gli errori che compirai nel tuo percorso; non importa il tempo che impiegherai per capire chi sei; puoi decidere chi sei, cambiare idea il giorno dopo e ricambiarla ancora; non c’è un limite di tempo; ma se ti accorgi di aver sbagliato, di non aver ancora trovato la tua identità, l’importante è avere la forza di ricominciare da zero e vivere tutto dall’inizio.

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il mio film preferito / 2 Gennaio 2014 in Il curioso caso di Benjamin Button

il noioso caso di b.b. / 27 Maggio 2013 in Il curioso caso di Benjamin Button

(a basta)

22 Novembre 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

Piaghe da decubito su poltrona del cinema, a me!
Aspettavo trepidante questo film, vuoi per la regia, vuoi per il cast, vuoi per l’intrigantissima trama, e – quando lo vidi in sala- mi deluse tantissimo, in primis dal punto di vista narrativo (in realtà, a quest’uomo, oltre il fatto di nascere e crescere in maniera indiscutibilmente “originale”, non accade nulla di veramente significativo: forse, a torto, mi aspettavo qualcosa à la Forrest Gump, con incontri mirabolanti e partecipazione a momenti storici-chiave), e- come se non bastasse- mi annoiò oltremisura. L’involuzione anagrafica del protagonista si riduce ad un immaginifico pretesto per raccontare la “solita” storia d’amore impossibile e/o particolarmente complicata, perciò…

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B.B. / 22 Novembre 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

S P L E N D I D O.
E’ inutile, per me è un vero e proprio capolavoro, ho trovato di tutto al suo interno, emozioni di ogni tipo. La cosa, forse, che ho adorato di più sono stati i memorabili monologhi. Consigliatissimo, anche se, come ho visto, tanti l’hanno trovato pesante e deludente; Per quanto mi riguarda non è stato per nulla così, anzi…

Il curioso caso del Baby Pensionato / 17 Settembre 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ho trovato molto deludente la scena della nascita: il bambino se nasce vecchio dovrebbe avere le dimensioni di un anziano.
Io me lo immaginavo come una specie di mr. Magoo nudo che deve nascere con molta fatica (parto cesareo prematuro date le dimensioni corporeee visto che nasce anziano?).
Tant’ è vero che poi muore PICCOLO come un bambino.
Con questo voglio dire che fare il film di questa storia era “abbastanza difficile”, cioè impossibile perchè irrealistico.
Il neonato-shar pei mi ha indisposto sin dal principio e poi non mi hanno aiutato i tempi del film, troppo lunghi.
Non so se sia colpa del regista o se questa storia era meglio che restava scritta in un libro e basta.
Altra cosa, la scenetta dell’ ex vecchietto inesauribile a letto mi ha fatto tornare in mente i mitici film della commedia sexy all’ italiana.
La povera prostituta che deve dire basta perchè nonno Duracell la sta sfinendo era degna dei migliori film di Nando Cicero.
Non mi è molto chiara la connessione fra ringiovanimento e improvvisa, sporadica e inesauribile potenza sessuale.
In tutto il film le autorità, la polizia, l’ opinione pubblica, i giornali si sono completamente disinteressati di questa persona così strana; davvero molto realistico.
E infine persino la motivazione per cui la vita di quest’ uomo sia andata all’ incontrario è stata poco convincente.

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14 Agosto 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

Sono curiosa di leggere la novella di Fitzgerald per capire meglio l’idea. Questo film non è male ma è di una lentezza spaventosa!!!

1 Giugno 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

Ridondante in alcuni punti, ma molto suggestivo ed emozionante.

22 Aprile 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ho ancora in testa parte della colonna sonora, un andamento a stento, la descrizione di chi e come si è inserito nella vita.
Ammetto di aver visto il film in due volte, forse perchè ho scelto il momento sbagliato per iniziarlo e forse perchè non me l’aspettavo così lungo.
Per una trama del genere è la lunghezza giusta, circa 159 minuti.
Tagliando scene, anni, si sarebbe rovinato l’intero film.
Daisy, si trova in ospedale poco prima dell’arrivo dell’uragano Katrina ed in punto di morte e chiede a sua figlia di leggerle un diario, che ancora conserva, il diario di Benjamin -il protagonista.
Benjamin è particolare, nato vecchio.
Il film è un flashback, raccontato grazie al diario.
Daisy e Benjamin si incontrano quando lei aveva cinque anni e lui apparentemente ottanta.
Ma si sà, i bambini riescono ad accorgersi di tutto, anche quando qualcuno appare ciò che non è; e la bambina inizia ad avere una passione per lui -nonostante i suoi acciacchi ed il suo essere diverso.
Una storia strana, di chi va verso l’avanti e chi indietro.
Un tira e molla, che porta ad agganciarsi ancora, decisivamente “a metà strada” , quando entrambi hanno e dimostrano la stessa età.
E’ in questo periodo che Daisy scopre di essere incinta di una bambina, la figlia di Benjamin.
Torniamo all’ospedale, la bambina è colei che ora sta leggendo il libro a sua madre e scopre in quel preciso istante di essere la figlia di Benjamin e non dell’uomo che ha sempre visto come suo padre.
La storia prosegue insieme alla lettura, il protagonista scappa dalla sua famiglia convinto di non poter essere un padre -avvicinandosi, lui, sempre più alla giovinezza ed all’età dei giochi.
Daisy trova un nuovo marito, che la aiuterà ad accudire sua figlia eppure il suo amore per Ben non terminerà mai.
Amore così sfrenato, senza tempo, senza ragione da portarla ad accoglierlo tra le sue braccia quando lui, neonato ma ormai estremamente vecchio, chiude gli occhi per…lasciar posto alla morte.
Mi piace la trama.
Mi piacciono gli attori ed il modo in cui hanno calzato la propria parte.
Le comparse e le storie apparentemente assurde degli anziani.
Tutto.

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2 Febbraio 2012 in Il curioso caso di Benjamin Button

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

I trucchi sono fenomenali ma l’ho trovato molto pesante e lento, non credo lo rivedrei una seconda volta proprio perchè mi ha annoiata… La trama è originale ed incuriosisce ma fatica a mantenere accesa l’attenzione (almeno per me).
Il finale poi mi ha lasciata con un’angoscia opprimente! Lei che culla il suo amore guardandolo morire… Mi torna l’angoscia solo a ricordarlo

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23 Agosto 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

a voler essere generosi, gli si dà la sufficienza per la fotografia e gli effetti speciali. la storia, in teoria, è affascinante: un uomo, nato vecchio, destinato a ringiovanire con l’età e a scontrarsi per forza di cose con un mondo che prosegue, cronologicamente, “nel verso giusto”. ovviamente, l’uomo in questione s’innamora in giovane (vecchia) età e insegue il suo sogno d’amore fino alla fine (inizio?!) della sua vita. in realtà, l’uomo in questione si scontra ben poco con tutto, lasciandosi semplicemente trasportare, come una pianta grassa, da un evento e da un posto all’altro. la storia d’amore sarebbe teoricamente commovente se non fosse, sostanzialmente, estremamente noiosa. aggiungete a questo le quattro espressioni concesse a brad pitt dalla sua recitazione (ammicco con sorrisone compreso) e risparmiatevi 159 minuti di quasi sofferenza.

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8 Aprile 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

Nonostante le ottime impressioni date da persone che lo avevano già visto, l’ho trovato originale nella trama ma estremamente lento nello sviluppo. Ho faticato non poco a vederlo, anche se gli attori sono tutti davvero bravi ed intensi. Credo che non riuscirei a vederlo una seconda volta, neppure a distanza di tempo.

ma la ormond figlia di pitt e blanchett? / 11 Marzo 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

Diciamo che la colpa è della sceneggiatura, l’idea è appunto curiosa, lo svolgimento favolistico e un po’ banalotto. E’ una grande storia d’amore romamntica il che è il limite di tutto il film, che mai si sogna di indagare la psicologia del personaggio, in effetti Button è uno spettatore alla finestra, nè ciò che accade attorno a lui, almeno storicamente (ok c’è la seconda guerra mondiale, ma neanche tanto), nè sociologicamente, nulla lo colpisce, lo tocca seriamnete. Un uomo baciato dalla fortuna a cui capitano tutti incontri piacevoli e bellissimi, sono così tutti buoni in questo film, nessuna tensione razziale, nessuna esperienza di diversità vera se non raccontata, ma mai vissuta sulla pelle (sembra che il problema della sua diversità sia solo sua e di suo padre, poi gli altri, a parte un po’ di stupore, insomma se ne fanno velocemente una ragione). E’ un film di poco spessore che tende alla commozione, a cui manca l’ironia, l’unico accenno è quando vende la casa a una coppia in cui un lui vecchio si è ovviamente preso una lei giovanissima. Metafore a gogò, lo scorrere del tempo sembra una cosa relegata all’invecchiamento del corpo, ma la mente, l’esperienza, l’ingenuità, la disillusione?, loro bellissimi, grande lavoro in digitale, ma davvero poco incisivo. Fincher ci mette del suo nel non inventarsi quasi nulla.
E’ piacevole intendiamoci, i momenti migliori Pitt e Swinton, la cosa meglio pensata di tutto il film e la meno retorica, poi il bambino che ritorna nelle braccia della madre/moglie/amante.

Anche volendo sospendere ogni tensione al realismo, nulla mi convincerà che da Pitt e Blanchett possa venir fuori la Ormond.

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brad pitt al contrario.. / 11 Marzo 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

Qualcuno ha criticato questo film, definendolo una versione banalizzata di “Forrest Gump”. Con quest’idea sono andato a vederlo al cinema e alla fine ho pensato che si trattava proprio di una critica ingiusta. Ieri sera l’ho rivisto casualmente in tv e ho proprio pensato che a certi critici bisognerebbe togliere la possibilità di esprimere giudizi (in tv, almeno).
Si, perchè dal mio modesto e umile punto di vista, non c’è nessuna analogia con “Forrest Gump” (se non lo sceneggiatore, che però, permettetemi, può pure scrivere di argomenti diversi). Questo è un film che si concentra sulla storia d’amore tra due persone, che invece di incontrarsi in un dato momento della loro vita e procedere insieme per la parte restante, vengono da direzioni opposte e solo a metà trovano l’equilibrio perfetto per amarsi come coppia.
Nel periodo precedente lei è una ragazzina e lui un giovane vecchietto, mentre successivamente, quando lei diventerà una signora matura, lui si trasformerà in un vecchio ragazzino.
E’ curioso e affascinante vedere come una storia d’amore tra due persone così vicine ma così lontane possa procedere in maniera tanto vicina a quella canonica.
Il bello del film è tutto qui, secondo me, nel modo di comunicare lo stesso messaggio attraverso le età, forzando il tempo, mandandolo a ritroso ed abbattendo le più comuni barriere sociali.
Inoltre, ha una bellissima fotografia, che sembra dare alle immagini una patina antiquata, che lo fa assomigliare ad una vecchia cartolina.
L’unica cosa che non c’entra poi tanto è l’uragano Katrina.

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2 Marzo 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

Non un film, ma una favola: è così che ci viene raccontata la storia di questo strano personaggio, nato vecchio che vive la sua vita all’incontrario e che ci dimostra come la vita possa essere tristemente ironica a volte: bambini e anziani hanno bisogno delle stesse cure, due generazioni così diverse e così uguali allo stesso tempo.
Nel film aleggia sempre quel velo di malinconia come se non aspettassimo altro che di scoprire la triste vita di un uomo così diverso dagli altri e che invece ci regala dolci momenti e pillole di saggezza che danno tanto da pensare. L’età reale è quella che uno si sente non quella che dimostra di avere.
Brad Pitt è strepitoso, quasi non ci si accorge che dietro quella maschera ci sia lui (almeno fino a che in età avanzata assume le sue reali sembianze da fico quale è :D), ed è questo che dimostra la sua bravura: un bravo attore riesce a farti dimenticare che sta recitando e che quello che stai guardando non è reale.
Ah, preparate i fazzoletti perchè si piange….tanto.

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17 Febbraio 2011 in Il curioso caso di Benjamin Button

L’ho atteso, sospirato, desiderato, e alla fine non mi ha deluso. Certo, poteva essere ancora meglio.

La vita scorre all’indietro, per Benjamin Button. Nel giorno della fine della Grande Guerra, per un inspiegabile scherzo del destino, lui nasce già vecchio: un uomo dall’apparente età di ottant’anni dentro una culla. E poi comincia a ringiovanire, muovendosi controcorrente rispetto agli altri – con il corpo – ma con la consapevolezza agghiacciante di chi compie un percorso normale.

Sono fondamentali le differenze tra il racconto che Francis Scott Fitzgerald scrisse nel 1922: trasponendolo nello spazio (da Baltimora a New Orleans) e nel tempo (dal 1860 al 1918), il regista David Fichner coglie l’occasione per raccontare il Novecento americano attraverso le vicende del protagonista, in una cornice e con un approccio ben lontani da quelli del racconto originale. In realtà ha proprio un’altra trama.
È una bella favola, quella che Fichner ci propone, una storia più romantica che bizzarra, più attenta all’aspetto sentimentale che non a quello sociale: cosa pensa la gente di questo strano personaggio? Non si sa; e ci sono molti temi che avrebbero potuti essere approfonditi.

Malgrado tutto ciò, è un eccellente lavoro di trucco, fotografia, regia, interpretazione: tutta un’altra storia, ma un bellissimo film.

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