Recensione su Il capitale umano

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21 Gennaio 2015

Paolo Virzì cambia genere e fa un film più drammatico sulla triste realtà italiana; tratto da un romanzo ambientato in Connecticut ma Virzì riesce bene ad adattarlo alla realtà italiana e brianzola in particolare.
Siamo in Brianza e la vicenda, dopo il prologo che vede l’investimento di un ciclista, viene seguita da tre punti di vista prima del gran finale (divisione in capitoli).
Nel primo troviamo Dino (Fabrizio Bentivoglio) un agente immobiliare che ha come compagna la psicologa Roberta (Valeria Golino) e ha una figlia. Grazie all’amicizia della figlia con il figlio dei Bernaschi, coltiva l’amicizia con il padre (un bravo Fabrizio Gifuni) con l’ambizione di avvicinarsi a quell’ambiente snob.
Nel secondo Carla (Valeria Bruni Tedeschi), la moglie del Bernaschi è insoddisfatta della vita. Inizia un pò a rivivere quando si propone di strutturare l’antico teatro della città.
Nel terzo Serena (la bella scoperta Matilde Gioli) con la sua vita giovane un pò complicata tra amori finti e amori vinti.
Col capitolo finale si chiude il film; film interessante che indaga sull’infelicità dei ricchi. Personaggi abbastanza antipatici e snob, tranne qualche rara eccezione; comunque ottima prova degli attori impegnati. Cito anche Luigi Lo Cascio, il direttore artistico del teatro.

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