Recensione su Idioti

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Idiozia come deterrente alla normalità / 21 Marzo 2019 in Idioti

Lars Von Trier per quasi 2 ore è riuscito nel suo intento: farmi sentire un idiota.
La cinepresa a mano, punto focale del Dogma 95, con annessi primi piani tremolanti, ci schiera a nostra insaputa tra le fila degli idioti, arrivando se non proprio a farci condividere la logica provocatoria e disturbante delle loro azioni, quantomeno a provare in molti casi una forte empatia.
Curioso e anche abbastanza originale il soggetto di questo Dogma #2, una sorta di esperimento sociale volto a mostrare i confini della tolleranza e ad esplorare i pregiudizi della gente comune, facendoci meditare su quanto realmente sia lontana la soglia che separa questi finti idioti da quei finti benpensanti da sempre tanto cari al regista.
Molto vicino al coevo Dogma #1/ Festen del collega/discepolo Vinterberg nell’aspra critica ad una certa classe borghese, per ammissione dello stesso Von Trier, il film vorrebbe rappresentare una critica all’intolleranza, all’ipocrisia e all’egoismo in cui si è chiusa la società (come del resto un pò tutti i suoi film), e a chi lo accusava di essere offensivo verso i veri disabili lui replicava: “Non c’ è mancanza di rispetto, non ho offeso né deriso nessuno, e una buona parte di me è mongoloide”.

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