4 Recensioni su

Idioti

/ 19986.5117 voti

Von Trier….. / 23 Gennaio 2021 in Idioti

Non c’è niente da fare, non capiró mai la sua visione!
Film idiota, cioè l’idea di vase è buona anche, ma è strano, incomprensibile, un po’ pornografico e stranamente curioso.
Ma alla fine, tra la camera a mano e una regia da VHS non l’ho apprezzato per niente.
No, bocciato.
4/10.

Idiozia come deterrente alla normalità / 21 Marzo 2019 in Idioti

Lars Von Trier per quasi 2 ore è riuscito nel suo intento: farmi sentire un idiota.
La cinepresa a mano, punto focale del Dogma 95, con annessi primi piani tremolanti, ci schiera a nostra insaputa tra le fila degli idioti, arrivando se non proprio a farci condividere la logica provocatoria e disturbante delle loro azioni, quantomeno a provare in molti casi una forte empatia.
Curioso e anche abbastanza originale il soggetto di questo Dogma #2, una sorta di esperimento sociale volto a mostrare i confini della tolleranza e ad esplorare i pregiudizi della gente comune, facendoci meditare su quanto realmente sia lontana la soglia che separa questi finti idioti da quei finti benpensanti da sempre tanto cari al regista.
Molto vicino al coevo Dogma #1/ Festen del collega/discepolo Vinterberg nell’aspra critica ad una certa classe borghese, per ammissione dello stesso Von Trier, il film vorrebbe rappresentare una critica all’intolleranza, all’ipocrisia e all’egoismo in cui si è chiusa la società (come del resto un pò tutti i suoi film), e a chi lo accusava di essere offensivo verso i veri disabili lui replicava: “Non c’ è mancanza di rispetto, non ho offeso né deriso nessuno, e una buona parte di me è mongoloide”.

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Dogma #2 / 3 Luglio 2014 in Idioti

Idioti è un film del 1998 di Lars Von Trier, nonché il suo prodotto più “puro” legato alle regole del Dogma ’95. Lo scopo di tale Dogma è quello di depurare il cinema dai numerosi artifici tecnici (effetti speciali e simili). Una filosofia che nelle sue intenzioni suona anche, per certi versi, romantica.
Idioti è l’ennesima pellicola sopra le righe del regista, dotato di una trama assolutamente originale. Von Trier strapazza i suoi personaggi, li pone in situazioni angoscianti ed al limite del surreale. E’ il mezzo con cui fa leva sulla sensibilità del pubblico, ed è una sua caratteristica riscontrabile in quasi tutti i suoi film.
Rispetto ai suoi lavori più maturi però, questo lungometraggio non mi ha colpito particolarmente. Vanno segnalate delle belle interpretazioni da parte del cast, dove spicca un bravo Jens Albinus (che qualche anno dopo si metterà ulteriormente in mostra per Il Grande Capo)

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23 Gennaio 2013 in Idioti

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Lars Von Trier lo tengo nella casellina “registi che comunque suscitano qualcosa”. Metà delle volte mi incazzo. Questo Gli idioti è proprio degli inizi, uno dei film girati seguendo i dettami del manifesto cinematografico Dogma 95.
Telecamera ondeggiante a spalla e pedalare, per seguire le vicende di un gruppo di danesi che si diverte a fingersi minorati mentali nei luoghi pubblici. Perché?
Eh… hai voglia…
Provocazione dadaista, sberleffo antiborghese, ricerca del piccolo idiota che ognuno tiene sepolto dentro di sè, fa un po’ come ti pare.
Frase del giorno:
“Eeeeh, lascia che (Axel) spacchi vetrate. I garage sono soltanto stronzate borghesi”.
Bella!
Film sperimentale e bizzarro, che vorrebbe reinventare le regole. E anche se non ci si riesce pazienza, porco papa, almeno ci si è provato.
Ovviamente nulla viene risparmiato, dai down veri (che infatti torneranno nei corridoi sotterranei dell’ospedale nei vari Kingdom, MALEDETTI SVEDESI!) all’ammucchiata sessual-selvaggia degli idioti (evidentemente censurata in italiano, per cui nella versione vista scopano e parlano vichingo o quel che è, frustuck! ah no, quello vuol dire “colazione” in tedesco, c’entra una piva:), il tutto inframmezzato dai singoli idioti che a posteriori rispondono a domande di qualcosa che sembra uno psicanalista ma tanto mica si capisce. Microfoni che appaiono qua e là in continuazione, il problema con Von Trier è che sembra faccia sempre tutto apposta per prenderti per il culo. E’ come sempre un gioco, e uno stare al gioco.

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