Recensione su I Think We're Alone Now

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Due sceneggiature diverse: da 0 a 52′ e da 52′ a 93′! / 15 Novembre 2018 in I Think We're Alone Now

è il film che, se fossi regista, avrei voluto realizzare….fino al minuto 52.

Dopo questo momento, qualcosa è cambiato, la musica è diventata didascalica, intenta a fare intendere la drammaticità, ora la tensione, sottovalutandomi come spettatrice; mi teletrasporta in un’atmosfera da telenovelas, perché?!

Dopo questo momento, il minuto 52, anche la storia, che fino ad ora era stata originale nella sua staticità e atmosfera morbida, mi catapulta in tutta fretta in un finale senza capo né coda.

La storia poco prima del minuto 52, era capace di imbevermi della poesia dolce amara del protagonista, che nel suo prendersi cura degli spazi poteva ricordarmi il protagonista di “Ferro 3 – La casa vuota”, e della poesia caciarona della protagonista femminile.

Tutto a un tratto, dopo il minuto 52, la camera si sposta dai protagonisti alla storia, anzi ad un’altra storia che si prende la scena, e da lì, quegli attori bravissimi, sono mancati moltissimo.

Ero lì, inchiodata allo schermo, pensando “l’avrei voluto realizzare questo film!”, seguendo la vita di quel mondo a una velocità lenta, entrando anche del lutto che inevitabilmente la storia porta…quando è arrivato il produttore e ha detto “diamoci una mossa!”. Così sono uscita, e non sono riuscita più a tornare.

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