So cosa hai fatto

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So cosa hai fatto

Quattro adolescenti, in macchina, di notte, travolgono un passante uccidendolo. Decidono di occultare il cadavere, gettandolo in acqua, con il patto che nessuno di loro avrebbe mai raccontato a nessuno l'accaduto. A distanza di un anno, uno sconosciuto li prende di mira, in esecuzione di un sanguinario piano di vendetta legato a quell'episodio di cui nessuno noveva sapere nulla.
Anonimo ha scritto questa trama

Titolo Originale: I Know What You Did Last Summer
Attori principali: Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar, Freddie Prinze Jr., Ryan Phillippe, Bridgette Wilson-Sampras, Johnny Galecki, Muse Watson, Anne Heche, Stuart Greer, Dan Albright, Rasool J'Han, J. Don Ferguson, Deborah Hobart, Mary McMillan, Lynda Clark, Shea Broom, John Bennes, Jennifer Bland, William Neely, Jonathan Quint, Richard Dale Miller, Mary Neva Huff, David Lee Hartman, Patti D'Arbanville, David F. Maxwell, Stephen McKenna, Mostra tutti

Regia: Jim Gillespie
Sceneggiatura/Autore: Kevin Williamson
Colonna sonora: John Debney
Fotografia: Denis Crossan
Costumi: Catherine Adair, Pauline White-Kassulke
Produttore: Stokely Chaffin, Erik Feig, Neal H. Moritz, William S. Beasley
Produzione: Usa
Genere: Horror, Thriller
Durata: 101 minuti

Dove vedere in streaming So cosa hai fatto

20 Dicembre 2017 in So cosa hai fatto

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Verso la metà degli anni Novanta del secolo scorso lo slasher, che aveva vissuto i suoi momenti di gloria negli Ottanta, sembrava un genere che non aveva più niente da dire. A omaggiarlo ma anche metterne alla berlina tutti i luoghi comuni e, nelle intenzioni, a scriverne l’epitaffio, arrivò nel 1996 il film Scream di Wes Craven, regista, a volte geniale, che aveva iniziato già l’anno prima un percorso di destrutturazione dell’horror con Nightmare-Nuovo incubo. Paradossalmente il successo della pellicola fornì invece nuova linfa al rilancio commerciale del genere con tutta una serie di mediocri (se non pessimi) prodotti che, a differenza del film di Craven, non avevano la stessa consapevolezza e capacità di non prendersi troppo sul serio. Il film di Gillespie è uno di questi, nonostante sia stato scritto dallo stesso sceneggiatore di quello di Craven, quel Kevin Williamson considerato per un certo periodo una specie di re Mida dell’intrattenimento cine-televisivo per, come si dice oggi, giovani adulti. La struttura del racconto arriva dal romanzo omonimo di Lois Duncan cui si ispirò, guarda caso, lo stesso Craven per il suo Summer of Fear (1978). Quattro ragazzi un po’ alticci investono un uomo, uccidendolo, mentre tornano da una festa. Un anno dopo iniziano a ricevere dapprima degli avvertimenti (come bigliettini con scritto “so cosa hai fatto l’estate scorsa”), per poi essere letteralmente braccati da un assassino agghindato con una nera palandrana cerata e gancio da pescatore, così vistosamente caratterizzato perché forse nelle intenzioni doveva andare ad affiancarsi agli altri famosi serial killer che affollavano il genere come Freddy, Jason o Michael… Il body-count, stranamente contenuto, ha inizio. L’interesse principale del film dovrebbe essere dato dallo svelamento dell’identità dell’assassino ma la risoluzione del mistero è abbastanza deludente. Rispetto al romanzo, che non è uno slasher nonostante presenti i personaggi tipici del genere (il giocatore di football, la cheerleader, la bella, il ribelle), ma un giallo per ragazzi, forse un po’ banale ma gradevole e veloce da leggere, lo svelamento è diverso, anche abbastanza intuibile vista l’esiguità di personaggi, però difficilmente replicabile sullo schermo. Altre differenze sono l’identità della persona investita (un bambino in bicicletta e non un uomo), la trama più complessa, le dinamiche tra i protagonisti, l’aggiornamento tecnologico (con GPS, telefoni cellulari e computer) e sociale (uno dei personaggi è tornato dalla guerra in Iraq in luogo di quella del Vietnam, per esempio), poiché il libro fu scritto nel 1973, e il tono generale della narrazione, “arricchita” di tutti i triti stilemi dello slasher. La scrittrice disconobbe il film con l’accusa di aver snaturato la storia del romanzo. La pellicola generò comunque, come si confà al genere, una piccola saga composta da Incubo finale (I Still Know What You Did Last Summer, 1998) e Leggenda mortale (I’ll Always Know What You Did Last Summer, 2006), una sorta di sequel/remake dell’originale.

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So cosa hai fatto l’estate scorsa / 29 Agosto 2015 in So cosa hai fatto

Teenager-horror nato sulla scia del successo di Scream di Wes Craven che si rivela ben presto più un thriller che un horror, vista la mancanza assoluta di momenti che possano perlomeno incutere nello spettatore una parvenza di paura.
Il film sembra sin dall’inizio avere atmosfere affascinanti(una scogliera di notte), ma poi la trama diventa assurda, con un proseguo di azioni più che prevedibili, nonostante non manchi una certa curiosità di conoscere l’identità dell’assassino che perseguita le giovani vittime.
Il cast è composto da quella che venne definita negli anni’90 la generazione di fenomeni della futura Hollywood che, come volevasi dimostrare, si sono subito bruciati come dei novelli Icaro(Ryan Philippe, il nuovo Leonardo Di Caprio che dopo il successo di “Cruel Intentions” e dopo questo film è praticamente sparito dagli schermi, Sarah Michelle Gellar che deve la sua fama più che altro alla serie televisiva “Buffy-l’ammazzavampiri” e Jennifer Love Hewitt, divenuta poi famosa per “Ghost Whisperer” )tutti e quattro che rispecchiano perfettamente i cliché del genere(la ragazza tutta casa e chiesa, il figo pieno di soldi, la miss di turno e il tipo misterioso e un po’ ombroso).
La figura del killer con l’impermeabile è già cosa nota(Dario Argento docet), questa volta armato di uncino(forse qualche rimando a Peter Pan?).
Nonostante abbia parecchi difetti, non è poi così malvagio…certo non raggiunge i livelli di “Scream”, certo il pubblico a cui è diretto non supera i diciannove anni, ma tutto sommato si lascia guardare.

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7 Maggio 2013 in So cosa hai fatto

Allora… sono ben consapevole che si tratta di un thriller/horror ma:
– non mi ha fatto paura, Per niente. E visto il tipo di film la cosa è grave
– I personaggi sono uno più antipatico dell’altro, Alcuni, se non li uccideva il killer li uccidevo io.
-unica cosa che si salva è il finale che effettivamente mi ha sorpreso. ma neanche più di tanto.
C’è di meglio in giro

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