Meirelles rischia un tuffo carpiato nell’agiografia / 8 Gennaio 2020 in I due Papi
Divertente incursione di Meirelles dietro le quinte del Vaticano, con un po’ Habemus Papam di Moretti e un pizzico di The Young Pope di Sorrentino.
Ovviamente, praticamente tutto quel che si vede sullo schermo è frutto di pure supposizioni (se non di speranze vere e proprie) e ciò che viene mostrato nel film Netflix I due papi è una versione dei fatti di cui ci è impossibile verificare fonti e documentazione.
Il film di Meirelles rischia sempre di fare un tuffo carpiato nell’agiografia, nel caso di entrambi i pontefici. Scivola pericolosamente con un piede in questa selva mielosa soprattutto nel caso di Papa Francesco I (Jonathan Pryce), ma ho come il sospetto che il suo guilty pleasure sia la “riabilitazione” di Papa Benedetto XVI (Anthony Hopkins), tra i due il papa meno amato dalle folle.
Detto questo, l’eccellente interpretazione dei due attori protagonisti esalta l’aspetto più interessante se pure scontato dell’operazione: mostrare il lato umano e fallace di chi è investito di cariche rappresentative così responsabilizzanti come quelle dei ministri di un culto e, in questo caso, più ampio e altamente simbolico, del pontefice cattolico.

Agiografico, non avrei saputo dare una definizione migliore.
Dai un’occhiata a questo link: https://youtu.be/f20HJRkLWqw
Bergoglio è l’esempio del lupo travestito da pecora, e il video qua sopra, sommato al recente caso dello schiaffo alla donna cinese e altri eventi simili, ti daranno una prospettiva di che personaggio interpreta e di quale sia invece la sua indole.
E’ questo che mi fa arrabbiare del film.
@rustcohle: infatti, i biopic (“letterali” o fantasiosi, come questo) andrebbero visti con sufficiente occhio critico e la consapevolezza che neppure i documentari sono capaci di rendere le mille sfaccettature di un individuo. Intendo dire che, per quanto si provi simpatia o antipatia per il personaggio descritto, bisogna sempre aver presente che si tratta di racconti parziali e mediati (da sceneggiatori, registi, attori…). Bergoglio è un uomo, prima di essere Papa Francesco, e, in virtù della sua natura umanissina, ne sbaglia tante.
Semplificando tantissimissimo, il problema, secondo me, sta nel fatto che si attribuiscono virtù incredibili a normali persone soggette a moti d’animo, pregiudizi, stanchezza, follia… come chiunque altro in questo mondo. La presunta infallibilità e la conseguente deificazione (di leader politici, cantanti, calciatori, amministratori di condominio…) l’è ‘na bruta bestia.
Hai detto tutto e non c’è bisogno di aggiungere altro.
Ti stringo la mano via web perché trovi sempre le parole giuste.
Qua la mano, Rust! Non posso che ringraziarti (molto imbarazzata), sei troppo gentile.
Mi associo anch’io ai complimenti . E al voto.
Ma come il giovane Bergoglio folgorato dalla vocazione davanti al confessionale ,io “confesso” di aver dovuto leggere online cosa voleva dire “agiografia”!
@inflames: bene! Dopotutto, come si dice… non si finisce mai di imparare, no? 😀
A me sembra di scoprire cose nuove ogni giorno e mi esalta (e deprime insieme XD) pensare che ci sono milioni di cose nuove da sapere e che mi aspettano a… enciclopedie aperte 😀