I due Papi

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I due Papi

Al Vaticano, il conservatore Papa Benedetto XVI e il liberale Papa Francesco I devono trovare un terreno comune per lavorare a un nuovo percorso della Chiesa cattolica.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Two Popes
Attori principali: Jonathan Pryce, Anthony Hopkins, Juan Minujín, Luis Gnecco, Cristina Banegas, María Ucedo, Renato Scarpa, Sidney Cole, Achille Brugnini, Federico Torre, Germán de Silva, Lisandro Fiks, Libero De Rienzo, Willie Jonah, Sofia Mayra Cessak, Vincent Riotta, Daphne Mereu, Martina Sammarco, Juan Miguel Arias, Daniel Juan di Cocco, Josello Bella, Luis Alfredo Huerga Reyna, Andres Carlos Zurita, Guido Nicolas Losantos, Nicola Acunzo, Sergio Santana, Cecilia Dazzi, Maria Florencia Larrea Arias, Hernan Acentares, Abril Chiara Castelli, Luciano Kaczer, Francesco di Teodoro, Walter Fabian Andrade, Natalia Constanza Salmoral, Roberto Olivieri, Thomas D. Williams, Cristobal Mamani, Olivia Sandy Torres, Adalid Paredes Blanco, Bonilla Del Valle, Sergio Nicolai, Daniel Hernandez, Luciano Borges, Facundo Cardosi, Federico Falasco, Rafael Fernandez, Ricardo Larrama, Leon Barra, Juan Manuel Correa, Ramiro Vayo, Pablo Trimarchi, Lucas Posse, Alan Nicolás Gómez, Joaquin Rotzait, Simón Hempe, Lorenzo Vigevano, Alessandro Piavani, Katherine Wilson, Matthew T. Reynolds, Marcela Serli, Michelangelo Tarditti, Pope Benedict XVI, Pope Francis, Mostra tutti

Regia: Fernando Meirelles
Sceneggiatura/Autore: Anthony McCarten
Colonna sonora: Bryce Dessner
Fotografia: César Charlone
Produttore: Jonathan Eirich, Tracey Seaward, Dan Lin, Mark Bauch, Leticia Cristi, Diego Robino
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Commedia, Storia, Biografico
Durata: 125 minuti

Dove vedere in streaming I due Papi

I due film / 7 Settembre 2022 in I due Papi

I due papi è composto in un certo senso di due film diversi. Il primo è un film ironico e divertente su due personalità inconciliabili a confronto; e basta seguire la portentosa recitazione di Anthony Hopkins, con le insofferenze, le incomprensioni e i motti tranchant che dispiega nella conversazione con l’altro per avere la misura dell’abisso ideologico e umano che separa i due. Il secondo film contiene un lungo flashback sul passato di Bergoglio. Il tono cambia radicalmente, come è ovvio: non si può parlare degli anni ’70 in Argentina in tono ironico. Il problema è che anche la personalità di Bergoglio in questa parte è radicalmente diversa, e il film non spiega in modo convincente come il serissimo prete di Juan Minujín si sia trasformato nell’amabile cardinale di Jonathan Pryce (sospetto che nella realtà la distanza tra le due fasi della vita del papa non sia così abissale: il vero Bergoglio ha talvolta delle durezze che contrastano con la sua immagine più nota di affabile pastore).

Tornando ai giorni nostri il film tenta poi inopinatamente l’impossibile: una conciliazione tra i due uomini. Improvvisamente Ratzinger contraddice se stesso, e si presenta quasi come l’agevolatore del papato del suo antagonista; improvvisamente, ma anche, ahimè, incomprensibilmente, a parte qualche vaga allusione a segni divini e a sensi di colpa (non molto pertinenti). E così quello che nella prima metà era stato un film pieno di umorismo, magistralmente recitato e convincente si annacqua in un irenismo che suona irrimediabilmente falso. La distanza tra i due papi è troppo grande; e il fatto che i cardinali che avevano eletto Benedetto XVI abbiano scelto appena otto anni dopo Francesco come suo successore rimane una delle più grandi sorprese nella storia della Chiesa.

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Sarà vero?… / 3 Marzo 2020 in I due Papi

La storia dei due Papi.
Dall’elezione del tedesco alla ascesa dell’attuale Francesco I.
Interessante perché svelano alcuni aspetti che forse non tutti sanno, almeno io no…
Bel film.
Ad maiora!

Interessante! / 13 Febbraio 2020 in I due Papi

Un film a tratti documentarista, che rivede un pezzo di storia comune a tutti, ateo e non, che anche se privo di fondamenta e basato su supposizioni, risulta interessante e curioso.
Netflix ha speso bene i nostri stavolta, a differenza delle mille serie e filmetti da 4 soldi che spesso ci propina.
Non ve lo perdete, mi ha messo così curiosità che sono stato due ore sul web a verificare fatti e versioni della storia di entrambi.
Un 7. Anche per il grande lavoro di computer grafica.

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Meirelles rischia un tuffo carpiato nell’agiografia / 8 Gennaio 2020 in I due Papi

Divertente incursione di Meirelles dietro le quinte del Vaticano, con un po’ Habemus Papam di Moretti e un pizzico di The Young Pope di Sorrentino.
Ovviamente, praticamente tutto quel che si vede sullo schermo è frutto di pure supposizioni (se non di speranze vere e proprie) e ciò che viene mostrato nel film Netflix I due papi è una versione dei fatti di cui ci è impossibile verificare fonti e documentazione.

Il film di Meirelles rischia sempre di fare un tuffo carpiato nell’agiografia, nel caso di entrambi i pontefici. Scivola pericolosamente con un piede in questa selva mielosa soprattutto nel caso di Papa Francesco I (Jonathan Pryce), ma ho come il sospetto che il suo guilty pleasure sia la “riabilitazione” di Papa Benedetto XVI (Anthony Hopkins), tra i due il papa meno amato dalle folle.

Detto questo, l’eccellente interpretazione dei due attori protagonisti esalta l’aspetto più interessante se pure scontato dell’operazione: mostrare il lato umano e fallace di chi è investito di cariche rappresentative così responsabilizzanti come quelle dei ministri di un culto e, in questo caso, più ampio e altamente simbolico, del pontefice cattolico.

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Mha… / 8 Gennaio 2020 in I due Papi

Il film narra la storia dell’ipoteca amicizia tra Ratzinger e Bergoglio e su le vicende salienti della vita di quest’ultimo, secondo Fernando Meirelles, che credo si basi su fattualità televisive e di parte più che su uno studio vero e proprio dell’ argomento. Bergoglio viene dipinto come un santo quasi, il buono per eccellenza, e Ratzinger un po’ come un nemico amico che poi rinuncia alla sua carica di Papa solo per dei problemi fisici.
Il tutto mi sembra un po’ banale e non veritiero. Comunque non sono qui per fare inchiesta ma ce ne sarebbero di cose da dire, i fatti che hanno portato al “cambio di Papa” di certo non sono solo quelli mostrati nel film, anzi, tutt’altro.

SIamo i lontani dai tempi di City of God che senza dubbio fotografava una realtà ben più cruda ma “reale”, veritiera, originale e avvincente. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Meirelles.

Il film, in alcuni tratti, è girato quasi in stile falso documentario, un plauso alla splendida interpretazione di Jonathan Pryce, che tra l’altro, assomiglia in modo incredibile (grazie anche ai truccatori) a Papa Francesco, potrebbe essere la sua controfigura.
Alcuni piccoli orrori di doppiaggio per quanto riguarda delle comparsate di attori italiani e non.

Non credo ci sia da dire altro.
Consigliato : Ni.

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