20 Dicembre 2012 in I baci mai dati

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il nuovo film, che non si è filato quasi nessuno, di Roberta Torre, che per intendersi era quella di Tano da morire. Che io non ricordo per nulla, però ricordo che a me era piaciuto ed è già meglio che uno sputo in un occhio.
Manuela è una ragazzina tredicenne che vive a Catania con una famiglia che non sta tanto insieme (il padre tra l’altro è nientemeno che BEPPE FIORELLO, e quindi il disagio mi sembra giustificato). Il padre non fa un cazzo, la madre lavora e sclera da sopra due tette enormi, la sorella s’imputtanisce e va coi bulli per la droga. Una sera alla nuova statua della Madonna messa nella piazza davanti a casa sparisce la testa. Manuela, stufa della sua vita (e che non ha perso di testa la vista; anzi, il contrario) s’inventa che la Madonna le è apparsa in sogno e le ha rivelato dove si trova la testa. Che è proprio lì. Miracolo!
Da quel punto da tutta la città, ma che dico, la nazione, giungono fedeli a chiedere a Manuela di fargli qualche grazia, e se per favore può intercedere con la Madonna. La madre la sfrutta e fa un sacco di soldi, la famiglia rischia di esplodere.
Da notare la parrucchiera-fattucchiera dove lavora Manuela prima del miracolo, una sorta di antro dai caratteri almodovaregni (???) dove le donne del quartiere si riuniscono per farsi belle, di una bellezza dei colori variopinti dello zucchero a velo, e per farsi leggere le carte.
L’umanità tutta, ignorante e variegata, ha un disperato bisogno di credere in Manuela e nel suo potere. Lei viene vestita dalla madre come una suora in abiti civili e affronta l’onda del dolore altrui.
I baci mai dati sono quelli di una situazione affettiva insoddisfacente e che solo alla fine, con la madre che finalmente si ripiglia e comincia a considerarla, potrà tendere ma neanche troppo al fine lieto.
Catania rispetto a qui secondo me è un altro mondo, mi è sembrato di aver visto un film ambientato in Uzbekistan tanto tutto è diverso.

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