30 Giugno 2013 in Hustle & flow - Il colore della musica

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Molto strano è il sottotitolo scelto per l’edizione Italiana di Hustle & Flow : Il colore della musica .
Dopo un attenta visione non ho ancora capito se questa scelta è dovuto al linguaggio colorito dei protagonisti o se è un riferimento razzista, battute a parte certe volte alcune scelte fanno pensare che sarebbe meglio non aggiungere nulla al titolo originale come purtroppo succede sempre più spesso con le pellicole che arrivano nel nostro paese.
Tornando alla trama D Jay è un giovane protettore di tre prostitute che insieme allo spaccio di droga costituiscono il suo solo sostentamento, abita insieme a loro e di conseguenza costituiscono il suo nucleo famigliare.
La miseria li soffoca costringendoli a vivere in condizione pietose un appartamento troppo piccolo per loro quattro, le tasse da pagare, bambini piccoli da mantenere (di cui uno non ancora nato) i cui padri sono ignoti clienti.
Tutto cambia quando Skinny Black rapper di indiscussa fama fa ritorno a casa in grande stile affittando per sé e i suoi amici un locale intero , per D Jay è la prova vivente che tutti possono farcela e sfondare nel music business quindi mette anima e corpo nell’incidere un demo da sottoporgli.
Purtroppo i suoi sogni hanno vita breve il cantante non è altro che un borioso divo e come se non bastasse rifiuta di ascoltare la sua registrazione buttandola dopo una serata all’insegna degli eccessi nel water , questo porta ad una rissa prima e ad una sparatoria poi con il conseguente arresto di D Jay.
Solo dopo la detenzione il suo pezzo arriva alla radio e qui sta il vero messaggio di Mtv produttrice del film , se vuoi avere successo devi essere un gangster vedi 50 cent che ha costruito il suo impero sui nove colpi di arma da fuoco che quasi lo uccisero.
Non fraintendetemi questo è un buon lavoro diretto da un bravissimo regista Craig Brewer ( guardate il suo lavoro Black Snake Moan ) purtroppo si regge su un ambigua strategia di marketing di cui il noto canale musicale è assai esperto.
Consigliato ma guardatelo riflettendo.

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