30 Ottobre 2011 in Piano... piano dolce Carlotta

(Quasi sei stelline)

Storia un po’ tirata per i capelli che ricorda una versione de I diabolici di Clouzot con meno carisma: con tutte quelle ombre dense e soffocanti, avrei gradito una vena di reale follia in più.

Alla fine, di Carlotta si piange la miserevole condizione di vittima, di una ricca vittima che, però, non si desidera aiutare.
A mio parere, la parte più credibile del film è la lunga sequenza in cui Olivia De Havilland abbandona la maschera da pupattola (Oh, Miss Rossella O’Hara! Quanto mal sopportavi quella pupattola di Melania! 😀 ) per mostrare il suo vero volto pazzoide.
Bette Davis è solida, convinta, appassionata, ma secondo me alla sua Carlotta manca qualcosa che, mannaggia, non riesco a definire.

Nota: l’adattamento italiano dei nomi fa quasi tenerezza. C’è perfino una Jewel che diventa nientemeno che Gemma.

Leggi tutto