Hungry Hearts

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Hungry Hearts

Da un romanzo di Marco Franzoso. Mina e Jude sono appena diventati genitori di un bambino. La giovane mamma viene influenzata da una predizione fattale da un veggente: pare che il neonato debba essere preservato da ogni impurità, così Mina decide di adottare per lui un regime alimentare basato sulle verdure coltivate sul balcone di casa e su alcuni strani olii. Il bambino risente dello stile di vita scelto da Mina: tra l'altro, non viene mai portato fuori casa. Jude è profondamente preoccupato e decide di portare il figlio da un pediatra. Qui, scopre che il bambino è sottopeso. I coniugi entrano in conflitto.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Hungry Hearts
Attori principali: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Brandon Reiss, Joshua Reiss, Jake Weber, Victoria Cartagena, Al Roffe, Geisha Otero, Jason Selvig, David Aaron Baker, Natalie Gold, Victor Williams, Ginger Kearns, Quincy Tyler Bernstine, Zephyr Sosin, Drew Gregory, Katherine O'Sullivan, Mostra tutti

Regia: Saverio Costanzo
Sceneggiatura/Autore: Saverio Costanzo
Colonna sonora: Nicola Piovani
Fotografia: Fabio Cianchetti
Costumi: Antonella Cannarozzi
Produttore: Mario Gianani, Riccardo Neri, Chris Marsh, Riccardo Neri, Olivia Sleiter, Louis Tisné
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 109 minuti

Dove vedere in streaming Hungry Hearts

7 / 15 Giugno 2016 in Hungry Hearts

Bellissima la trama e le scelte registiche alla Hitchcock. Non sono d’accordo invece sulla bellezza recitativa di Alba Rottwailer (nomignolo da me dato per esprimere cio che penso della sua voce), ha sempre la stessa identica espressione, ce l’avrebbe pure in una commedia per teenager.
Non sono d’accordo nemmeno su cio che leggo in giro , sul fatto che il regista non prenda posizione e non fornisca risposte. Io invece ne ho trovate tante , dalla mostruosità della dieta vegana ,della depressione post partum, argomento così delicato ma trascurato dalla società , la scelta estrema della nonna. Prende posizione eccome il regista sulla figura della madre. Nel complesso un film pregno di significato. Voto 7

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Possesso distruttivo / 8 Giugno 2016 in Hungry Hearts

Quanto può essere devastante la nascita di un figlio in una coppia. Sicuramente è un cambio di vita enorme ma in questo caso la protezione che viene dedicata al piccolo di Mina e Jude è drammatica.
Convinta che il piccolo è speciale (indaco), lei lo proteggerà dal mondo intero danneggiando la sua crescita a tal punto che Jude, dopo averla assecondata troppo decide un’azione estrema.
Come la mente umana può essere distruttiva.
Tema interessante.
I protagonisti trasmettono perfettamente l’angoscia e l’ansia per questo piccolo indifeso molto bene. Mina con la sua asfissiante presenza e follia, Jude prima con la sua inettitudine nei confronti della compagna e poi sfinito determinato nel salvare il figlio.
La lentezza, la pesantezza, la drammaticità del tutto è sicuramente ben rappresentata.
Molto brava anche la mamma di Jude, figura importante per l’azione estrema del figlio…
Ad maiora!

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Cinque stelle e mezza / 17 Agosto 2015 in Hungry Hearts

Nonostante la bravura dei due protagonisti, nonostante il peso sul cuore che mi ha tenuto compagnia per tutta la sua durata, nonostante l’angoscia, Hungry Hearts non mi ha del tutto convinta. La cosa peggiore è la lentezza: questo film sembra durare molto MOLTO più dei suoi 109 minuti.

Amore, ortoressia e filosofia New Age con finale hitchcockiano / 19 Luglio 2015 in Hungry Hearts

Il film inizia in modo molto leggero, la prima scena promette una commedia lieve e delicata, ma dopo la prima metà ogni scena è un passo verso la depressione più profonda. Complessivamente molto deprimente, il finale è hitchcockiano, decisamente un noir.
Ma è ben fatto anche se molto triste.
Consiglio per riprendersi dal tunnel della depressione uscendo dal cinema: andatevi a mangiare una bella carbonara.

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Ossessione materna. / 11 Marzo 2015 in Hungry Hearts

Nonostante la buona regia di Costanzo, ho trovato questo film pesante e non ho mai odiato così tanto un personaggio come quello di Alba Rohrwacher, che qui interpreta una neo mamma vegana che va contro i dottori e vuole creare una specie di guscio, di gabbia tra lei e suo figlio.
Un film lento, in parte noioso, con scenografie oppressive e fastidiose.
Ho trovato buone le interpretazioni sia di Adam Driver sia dell’ attrice che interpreta la parte della madre di lui.
Questo film ricorda un po’ il precedente di Saverio Costanzo “La solitudine dei numeri primi”: stessa pesantezza e lentezza.
La scena che ho gradito di più è stata quella iniziale, l’incontro tra i due protagonisti nel bagno del ristorante cinese, girata in piano sequenza.

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