Recensione su Hukkle

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Le voci del mondo / 18 Marzo 2011 in Hukkle

In un villaggio ungherese un vecchio con un singhiozzo persistente, sempre seduto sulla stessa panchina, osserva il lento scorrere della vita.
La prima parte del film è una ininterrotta sequenza di scene di vita agreste, apparentemente slegate fra loro. Sembra di assistere ad uno strano documentario sulla bellezza del vivere in campagna.
Tutto scorre placido, sonnolento, fino a quando entra in scena la morte, la sofferenza. E tutto cambia. Sembra quasi di sbirciare nel giardino di Leopardi. L’andirivieni dei cortei funebri ormai scandisce il tempo del villaggio. Solo il singhiozzo del vecchio continua imperterrito.
Il mistero delle morti violente verrà in parte svelato solo alla fine del film. Ma tutto rimane un po’ oscuro.

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