Recensione su Hugo Cabret

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17 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non ci posso far niente, a me Scorsese piace abbestia, e ancora mi martello i coglioni per non essere andato al cinema a vedere Gangs of New York, per cui ho preso e sono andato a vedermi questo nuovo film di cui sapevo poco niente, addirittura in 3D, in prima fila con lo schermo enorme. Sbavavavavavav.
Dunque. Dico subito sia che io alla fine piangevo come un vitello, sia che il mio giudizio non era affatto obiettivo, in quanto ero ormai stato travolto dalla montante ondata cinefila.
Hugo Cabret è un orfano che vive da solo nella stazione ferroviaria di Parigi, di famiglia orologiaia, e infatti si occupa di far funzionare tutti gli orologi. E cerca di far funzionare un automa. Per cui gli servono degli ingranaggi, che ruba da un vendigiocattoli vecchio e triste. Altre storie varie e serie e meno, e personaggi buffi, popolano la stazione.
Per farla breve e non raccontar la storia, il vendigiocattoli è Georges Melies, praticamente il padre degli effetti speciali cinematografici ai primissimi nel 900, e il film si trasforma da semplice americanata a una vera e propria lezione di storia del cinema come il pubblico dei blockbusters americani non ne aveva mai avute prima. Tutto, ci mostra tutto Scorsese, tanto Melies, i Lumiere, Buster Keaton, Cabiria, non lo so, qualsiasi cosa, nemmeno mi vengono in mente. E lì io ho collassato, mi spiace ma non potevo rimanere insensibile a tutto ciò, è una specie di inno incantato alla settima arte, venite e meravigliatevi, con dentro del didascalismo che passa senza nemmeno accorgersene. E per fortuna che passa!
O forse lo era per me, che sapevo di che si parlava, e non lo sarebbe per chi non ha mai dato un esame di storia del cinema, non lo so, mi ha confuso, mi sono perso tra i fui del vapore della stazione, gli ingranaggi degli orologi e delle macchine (anche da presa) e le luci dei proiettori:) non lo so se sia stato bello, per me è stato bellissimo. Da notare che ci sono anche Ben “Gandhi” Kingsley, Chloe “Kickass” Moretz e pure Sacha “Borat” Baron Cohen a dettare la linea comica del film. Da notare anche che esci da lì ed è quasi come se avessi dato Cinema 1 all’università *_* my gosh.

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