4 Recensioni su

Come vivo ora

/ 20136.453 voti

Barboso / 11 Maggio 2020 in Come vivo ora

Non ho letto il libro quindi non posso fare paragoni con esso.
Il film inizia bene, sembra davvero qualcosa di originale, poi invece travalica nel mielenso ripetitivo alternando qualche flash di azione e adrenalina…quando invece doveva essere l’esatto opposto.
Peccato, la giovine Ronan è davvero brava e “al suo posto” , cosi come le ambientazioni.
Tutto il resto invece, roba da fotoromanzi.

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Mah! / 4 Agosto 2016 in Come vivo ora

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La trama di questo film non è poi così male, ma penso che sia stata gestita davvero male. Senza contare che ci sono troppe inesattezze e punti mancanti. Non ho letto il libro, quindi non faccio un paragone tra i due.

1. Scoppia una bomba nucleare e la cenere dell’esplosione cade addosso ai ragazzi, nonostante questo nessuno di loro accusa sintomi dell’avvelenamento radioattivo lieve. Lo scoppio di una bomba nucleare lascia presagire qualcosa di catastrofico, ma qui non succede niente, quindi mi chiedo perché non si sia optato per lo scoppio di una bomba “normale”.

2. Daisy è in vacanza dai cugini, quindi potrebbe prendere un aereo e tornarsene tranquillamente in America, scappando così dalla guerra e dalle radiazioni. Invece buon cuore decide di rimanere in Inghilterra, perché non vuole abbandonare i cugini. Ma portarseli in America? Nelle guerre passate chi aveva parenti all’estero faceva i salti di gioia, dato che aveva alte possibilità di farsi ospitare e vivere normalmente.

3. Cosa fa pensare al regista che le pastiglie per l’acqua siano in grado di eliminare radiazioni o veleno?

4. Ma Penn, la madre dei ragazzi, che fine ha fatto? Sappiamo solo che è partita per Ginevra. Ci è arrivata? È morta prima? Se è arrivata che diavolo sta facendo? Sta provando a tornare dai suoi figli? Stava tornando a casa ed è morta?

Ultima cosa: il doppiaggio di Daisy è pessimo, senza introspezione.

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“Before the war I used my willpower for stupid stuff. I guess I was pretty naive back then.” / 6 Febbraio 2016 in Come vivo ora

Di recente si è assistito all’ascesa di un genere cinematografico/letterario che prende di mira la fascia demografica dei preadolescenti/adolescenti, solitamente rappresentando distopie o scenari di guerra.
How I Live Now vorrebbe collocarsi in questo genere ma, fortunatamente, non ci riesce, creando un film che si differenzia pesantemente da tutti gli altri. Per questo motivo è stato un flop colossale.

Daisy (la sempre splendida Saiorse Ronan) è un’adolescente di New York che viene spedita a passare l’estate con i suoi cugini, in Inghilterra. Suo padre non sembra curarsi del fatto che il livello di allerta terrorismo sia alle stelle e che in tutto il continente si assista ad attentati e insurrezioni.
Ma la famiglia di Daisy vive in un cottage in campagna, a contatto con la natura, e l’imminente conflitto non influenza le loro vite, finché una bomba nucleare non esplode nel centro di Londra e comincia a vigere la Legge Marziale.

Da qui in poi il delirio della guerra, rappresentata con una certa dose di durezza. Nel vedere questo prodotto non riesco a non pensare agli altri film del medesimo genere, dove la violenza è sempre sottintesa, velata, raccontata e mai inquadrata. In How I Live Now si vede la morte e la distruzione (la scena della scoppio della bomba è d’impatto), comunque con qualche accortezza, mai troppo sangue né ferite evidenti, ma non si ha l’impressione che sia volutamente nascosto qualcosa.

Altro grande pregio di questo film è la protagonista Daisy: non è la prescelta, non ha doti particolari, è un’adolescente scontrosa e problematica che reagisce alla guerra concentrandosi sui suoi obiettivi.

È stata un’amica a convincermi a vederlo, dicendo: “Sono tra i boschi e sentono lo scoppio della bomba. Tornano a casa, vedono le immagini al telegiornale e improvvisamente va via la corrente. E sono spaesati, esattamente come saremmo stati spaesati noi. Si comportano esattamente come ci comporteremmo noi”.
Ecco perché questo film non può essere adatto ad un pubblico adolescente. È troppo reale, troppo vicino al nostro modo di vivere. Non è la guerra in un paese lontano o in un’altra epoca, è l’Europa del 21° secolo, la minaccia non è un dittatore con delle vaghe idee di potere, ma il terrorismo.
In sintesi, è troppo pesante per la maggior parte del pubblico a cui è indirizzato.
Mi è piaciuta molto la fotografia, natura lussureggiante esaltata in tempo di pace, grigiore onnipresente in tempo di guerra.

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17 Febbraio 2014 in Come vivo ora

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non ho letto il libro e non posso purtroppo fare paragoni (ho letto comunque le differenze e forse qualcosina di meglio poteva essere fatto), mi sono buttato sul film alla cieca e senza troppe aspettative e ne sono rimasto da una parte contento, dall’altra abbastanza freddo. Banalotta la storia d’amore che poteva venire fuori molto meglio e più profonda, alla fine -dando per scontato un tragitto che già immagini da metà film in giù- non è cosa che ti resta dentro ecco, avrebbero voluto fosse così ma diventa il primo dei problemi e l’ultimo delle cose belle (nonostante certe scene siano girate davvero bene). Se volevano usarla come “forza” effettiva e motrice del film potevano farla risaltare di più spendendoci anche meno tempo dietro (buah, personale opinione). Questo il punto che realmente non funziona secondo il mio gusto, un allacciamento poco riuscito con il resto che è a conti fatti davvero un bel guardare, tra locations favolose, effetti mirati e d’effetto sempre riuscito (il momento della bomba su tutti). Colorato e decolorato nei momenti giusti, fotografia, sfondi e ambienti fanno decisamente la fortuna del film che ogni tanto si perde qui e là. Poteva essere più crudo ma credo che il risultato volesse mirare ad altro più che “alla fatica” o il classico film che descrive l’emergenza del “pre-durante-post guerra”, quindi lo si perdona se non è perfetto in tutto.

Rimangono dei “flash”, immagini e scorci di pellicola e ciò è sicuramente positivo aldilà delle cose meno convincenti.

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