Recensione su Hot Fuzz

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Gag e black humour very brit / 15 Settembre 2018 in Hot Fuzz

Ho capito cosa mi piace davvero dei film di Edgar Wright! La miscela di padronanza di ottima tecnica cinematografica e passione per l’imprevedibilità.
Oltre a confezionare benissimo i suoi lavori dal punto di vista tecnico (sceneggiatura, fotografia, montaggio, direzione degli attori, architettura delle scene d’azione, ritmo narrativo, colonna sonora, ecc.), il giovane regista inglese sa come giocare con il pubblico, sa come farlo ridere, con citazioni, stravolgimento dei registri (qui, quelli dei classici gialli all’inglese e dei film con i poliziotti senza paura del cinema d’azione americano), demitizzazioni (la rappresentazione della vita nella campagna inglese è sempre spassosa), ironia nera e sottilmente cattiva, gag vere e proprie, e -poi- sa come far salire l’adrenalina. Tutto nello stesso momento.
C’è voluto qualche film per rendermene conto sul serio e apprezzare il lavoro di cesello dell’autore, ma ci sono arrivata, tempo al tempo.

C’è da dire che Wright sa anche scegliere bene gli attori, nel senso che la mimica facciale e la presenza fisica di gente come Nick Frost e Simon Pegg (anche co-sceneggiatore) fanno un altro bel pezzo del lavoro. Qui, per esempio, Pegg è forzatamente contenuto e artificiosamente serioso, così il contrasto con la parlantina fluviale e la vasta gamma di espressioni che lo caratterizza altrove mi è sembrato buffo, adeguatamente caricaturale (nei suoi confronti e in quelli del suo personaggio) e riuscito.

In generale, il cast è affollato da belle facce del cinema britannico: oltre alla coppia di protagonisti, nel cast -con piccoli ruoli- ci sono Martin Freeman, Steve Coogan, Jim Broadbent, Bill Nighy, Timothy Dalton, il “solito” Paddy Considine, Olivia Colman (appena premiata a Venezia 75 con la Coppa Volpi per The Favourite di Lanthimos) e, nascosti l’una sotto una mascherina e l’altro dietro una barba da Babbo Natale, i premi Oscar Cate Blanchett e Peter Jackson.

Della cosiddetta Trilogia del Cornetto, ho visto per primo The End’s World (mi resta ancora Shaun…): mettendo a confronto i due film, forse ho preferito i tempi dell’altro (lo stacco netto fra i due generi -e mezzo- con relative parodie mi è sembrato molto più efficace, ma forse perché… non me lo aspettavo!), però anche questo mi è piaciuto molto, specialmente nella parte finale, con una sparatoria epica in non so quante location diverse, supermarket compreso.

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