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Viaggio verso Agartha

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L’impossibilità di accettare la morte. / 10 Febbraio 2021 in Viaggio verso Agartha

Quanti di noi hanno desiderato almeno una volta nella propria vita di poter riabbracciare, anche se solo per un istante, coloro che ci hanno lasciato per sempre, di poter avere la possibilità di riportarli in vita, sfidando ogni singola legge della natura?
Questo film d’animazione tratta una tematica molto dolorosa come il lutto e la non accettazione della morte di una persona cara attraverso una magica avventura che ricorda quella di Orfeo che per la sua amata Euridice ha attraversato l’oltretomba pur di tentare di riportarla in vita.
Makoto Shinkai tratta con molta dolcezza ed eleganza l’impossibilità che noi tutti abbiamo di staccarci per sempre da chi ci è stato strappato via, di andare avanti nonostante il dolore e l’immenso vuoto che abbiamo dentro ma purtroppo è l’unica scelta che abbiamo.
Il finale malinconico mi ha commossa molto: non c’è cosa più difficile di dire addio, è vero.
Le ambientazioni paesaggistiche sono meravigliose (soprattutto i fondali marini e i cieli stellati che sono un qualcosa di magnifico) così come la rappresentazione dell’aldilà visionario e pieno di misteriose creature.

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Agartha, la civiltà sotteranea / 15 Luglio 2014 in Viaggio verso Agartha

Agartha, terra fantastica e leggendaria, situata al di sotto della superficie del pianeta da tempi antichi.
Che Makoto Shinkai sia estimatore di Miyazaki, in particolare del suo Laputa, si evince benissimo anche da questa pellicola: come il maestro dello Studio Ghibli attinse dalla tradizione letteraria il mito di una civiltà situata all’altezza delle nuvole per creare la sua opera, così il regista di 5 Cm Al Secondo riprende il mito del regno di Agarthi, sviluppato dallo scrittore Willis George Emerson per dar vita a questo Viaggio Verso Agartha.
Un aspetto notevole di Shinkai, che conferma la sua stima per Miyazaki e contribuisce moltissimo alla costruzione della sua fortuna, è la maniacale e quasi ossessiva cura per la veste grafica. Una caratteristica nota del regista, e questo Viaggio Verso Agartha conferma appieno la regola. Tutto è appagante sotto il punto di vista visivo: i paesaggi, il cielo, le luci, le ombre. E le belle musiche non fanno altro che esaltare appieno la bellezza delle immagini.
L’amore a distanza, tema carissimo al regista, qui lascia il posto all’amore perduto e irrecuperabile. Oltretutto non venendo mai abusato e riproposto fino allo stremo, grazie ad una storia piacevolmente indirizzata sull’avventura e sul viaggio fantastico.

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