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Hitchcock/Truffaut

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1 Marzo 2021 in Hitchcock/Truffaut

Un film sulla celebre intervista lunga molti giorni con cui Francois Truffaut sviscerò, film per film e inquadratura per inquadratura, i meccanismi del cinema di Hitchcock, portando il regista inglese, da molti visto soltanto come cineasta di genere, nell’olimpo dei grandi autori. Il documentario non ripercorre il libro, non mira cioè a scandagliare il funzionamento dei film di Hitchcock, ma ripercorre da un lato la storia dell’ intervista, che fu in parte filmata e ovviamente completamente registrata, e dall’altro fa emergere l’amore per Hitchcock da parte di una serie di importanti registi americani e francesi (Martin Scorsese, bogdanovic, Paul Schrader, David fincher, James Gray, Wes Anderson, Olivier Assayas, Arnaud Desplechin). Il documentario non ha quindi la profondità e il grado di interesse del libro di truffaut, ma è comunque un interessante omaggio a un regista che si scopre più tormentato di quanto si potesse pensare, ed è bello sentire come registi apparentemente molto più anticonvenzionali di Hitchcock abbiano tutti una grandissima ammirazione nei suoi confronti. Interessantissimo comunque anche soltanto vedere truffaut e hitchcock seduti in un ufficio in giacca e cravatta insieme a un’interprete dialogare di cinema. Fu l’inizio di un’amicizia durata fino alla morte di Hitchcock.

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Interessante, ma non necessario / 21 Gennaio 2019 in Hitchcock/Truffaut

Documentario che trova la sua premessa nella celeberrima intervista che un ancor giovane Truffaut fece a Hitchcock nel ’62, e dal libro che poi pubblicò di conseguenza, per sviscerare, sulla carta, il loro cinema.
Su quella premessa Kent Jones si inerpica tramite interviste a importanti cineasti odierni, sia americani (Scorsese, Fincher, Linklater, Wes Anderson, tra gli altri), sia francesi (Assayas, Desplechin) e pure un giapponese (Kurosawa, chiaramente Kiyoshi, non il buon vecchio Akira). In realtà, però, il film è dedicato solo a Hitchcock.
Truffaut è valido come premessa, è riconosciuto come il primo a considerare Hitchcock un artista del cinema e non un semplice venditore di storie (in realtà opinione condivisa dai coevi amici nouvellevagueisti), estratti dalla registrazione dell’intervista sono fatti più volte ascoltare nel film e ovviamente i suoi interventi sono brillantissimi, ma il suo cinema qui è del tutto assente, cosa che mi ha fatto non poco storcere il naso, ma forse perché partivo da premesse sbagliate.
Comunque un discreto film sulla tecnica del cinema, e sull’impatto che molte tecniche studiate da Hitchcock hanno poi avuto sul cinema mondiale. Però nulla che non fosse già scopertamente diffuso, perlopiù proprio grazie a quel libro intervista scritto da Truffaut. Quindi appunto interessante, ma non necessario.

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