Tu non hai ancora visto niente / 3 Marzo 2014 in Hiroshima mon amour
Immagini devastanti si alternano a un dolce abbraccio di corpi nudi, a stretta inquadratura, in un incipit che attorciglia cuore e viscere di chi guarda.
Inizia come un documentario poetico di una violenza straziante, poi sembrano calare le ceneri sul dramma sociale, e si fa spazio il dolore privato.
Un tormento interiore, uno scavare impietoso nelle ferite del tempo che si libera piano piano negli interminabili dialoghi, a volte cerebrali, tra i due amanti in una città desolata e notturna.
Per qualcuno muore un amore, per altri un nemico della Francia. Per un popolo muore un’isola, per un altro è la festa della fine della guerra.
La regia di Resnais è delicata eppure intimamente divorata da un tono grave, perfettamente in sintonia con il sapore dolceamaro che trasuda dai dialoghi della scrittrice Duras.
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