Anatomia di un rapimento

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Anatomia di un rapimento

Tratto da un romanzo di Ed McBain, Due colpi in uno. Un uomo rapisce il figlio di un autista credendo che sia quello di un ricco industriale, al quale chiede un riscatto di trenta milioni di yen per liberare l'ostaggio, che minaccia di uccidere in caso di mancato pagamento. Quando scopre di aver sequestrato il bambino sbagliato, il rapitore non rinuncia al suo piano e insiste affinché l'imprenditore gli consegni la somma richiesta.
schizoidman ha scritto questa trama

Titolo Originale: 天国と地獄
Attori principali: Toshirō Mifune, Tatsuya Nakadai, Kyōko Kagawa, Tatsuya Mihashi, Isao Kimura, Kenjirō Ishiyama, Takeshi Katō, Takashi Shimura, Jun Tazaki, Nobuo Nakamura, Yūnosuke Itō, Tsutomu Yamazaki, Minoru Chiaki, Eijirō Tōno, Masao Shimizu, Yutaka Sada, Masahiko Shimazu, Toshio Egi, Kōji Mitsui, Kyū Sazanka, Susumu Fujita, Kamatari Fujiwara, Yoshio Tsuchiya, Kazuo Kitamura, Gen Shimizu, Akira Nagoya, Jun Hamamura, Masao Oda, Kō Nishimura, Yoshifumi Tajima, Koji Kiyomura, Hiroshi Unayama, Yoshisuke Makino, Jun Kondô, Tomo Suzuki, Senkichi Ōmura, Kazuo Kato, Ikio Sawamura, Kin Sugai, Keiko Tomita, Isao Onoda, Seiichi Taguchi, Takeo Matsushita, Kiyoshi Yamamoto, Kenji Kodama, Minoru Itō, Haruo Suzuki, Kōzō Nomura, Mostra tutti

Regia: Akira Kurosawa
Sceneggiatura/Autore: Akira Kurosawa, Hideo Oguni, Ryūzō Kikushima, Eijirō Hisaita
Colonna sonora: Masaru Satō, Franz Schubert
Fotografia: Asakazu Nakai, Takao Saitō
Costumi: Miyuki Suzuki
Produttore: Akira Kurosawa, Tomoyuki Tanaka, Ryūzō Kikushima
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Drammatico, Thriller, Poliziesco
Durata: 142 minuti

Dove vedere in streaming Anatomia di un rapimento

Una perla rara di Kurosawa / 7 Settembre 2017 in Anatomia di un rapimento

Akira Kurosawa non è rimasto sicuramente celebre come regista noir, e più in generale il cinema del Sol Levante è apprezzato per film di tanti generi diversi, ma non è che si parli molto di noir giapponesi.

Beh, a a parte questa peculiarità, devo dire che mi ha davvero entusiasmato per la maestria registica nel condurre un film che appare nettamente articolato in due parti, ben distinte ma non certo disconnesse, con personaggi ben delineati, e la giusta atmosfera di mistero che un buon noir sa condurre nello spettatore fino alla fine.

Non rovino la visione a nessuno se dico che c’è una scena davvero forte emotivamente, che ci porta in un covo di eroinomani in cui respira un’aria spettrale come di fatto sono ridotti a spettri di persone i suoi occupanti.

Infine, non mancano elementi di denuncia sociale, dalle politiche del marketing e di leadership e il ruolo dell’opinione pubblica, che di fatto arricchiscono ulteriormente quello che è sicuramente uno dei thriller/noir/polizieschi più belli e completi di sempre.

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Una riflessione sul male e sull’etica / 13 Settembre 2013 in Anatomia di un rapimento

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

1963, Kurosawa dirige un noir che riflette attentamente sull’etica e sull’umanità.
Nella prima parte troviamo una sequenza importantissima dove viene caratterizzata la psicologia dei personaggi e vengono introdotti temi fondamentali.
Un bambino viene rapito, inizialmente si pensa che sia il figlio di Gondo, un ricco industriale.
Invece, si tratta del figlio dell’autista di Gondo.
Il rapitore ha commesso un errore perché l’obiettivo era il figlio del riccone.
Nonostante ciò, chiede comunque con forza il riscatto e qui, non so se il rapitore pensasse che Gondo avrebbe pagato o meno, suppongo che dubitasse della nobiltà d’animo di Gondo.
Questo, aveva anche investito una grande cifra e, pagando il riscatto, si sarebbe trovato in rovina perché il suo segretario aveva investito già la somma non potendo credere che Gondo sul serio avesse accettato di pagare un figlio non suo.
Un gran bastardo il segretario…senza ombra di dubbio.
Nonostante una prima riluttanza, decide di pagare e lo fa soprattutto grazie alla moglie e allo stesso figlio al quale non doveva dare cattivo esempio…suo figlio era molto affezionato al bambino rapito.
L’autista non potrebbe mai sognarsi di pagare quel riscatto, infatti, di certo non gode della somma richiesta.
Dopo questa sequenza iniziale, si svolgono le indagini della polizia che riesce a trovare il colpevole (l’ispettore che svolge le indagini è interpretato dal grandissimo Mifune).
Anche la parte tipica dei gialli è girata in modo buono ma, di certo, il punto forte di questo film sta nella psicologia dei personaggi, buoni o cattivi che siano.
È un film molto emozionante.
Alla fine, il bastardo rapitore viene preso e prima di essere condannato a morte, chiede udienza con Gondo e credo che ne riconosca il valore morale…cosa che lui non ha mai avuto…è il cattivo per eccellenza, credo che la sua storia sia molto triste proprio perché non ha mai avuto scelta…o meglio…ha sempre scelto la via del male.
Questa pellicola (tratta dal romanzo “Due colpi in uno di Ed McBain) dovrebbero farla vedere nelle scuole perché offre molti spunti di riflessione e conversazione.

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17 Maggio 2013 in Anatomia di un rapimento

Anatomia di un rapimento.

Vi consiglio questa pellicola diretta da Akira Kurosawa, un noir che all’epoca non mancò di accuse, un’opera che fece parlare molto di sé.
Praticamente il regista venne accusato di fornire una guida in 100 minuti su come rapire un bambino. Se da un lato venne criticata negativamente, dall’altro vi fu un cambiamento.
La pellicola infatti servì si d’ispirazione ma all’autorità nipponica che cambiò alcuni articoli del codice sui sequestri in senso più duro tanto da farli diminuire. Kurosawa è molto attento al mondo criminale, tanto da mettere l’uno contro l’altro vittima, un ricco industriale (sarebbe meglio dire le vittime) e il carnefice ovvero quello che sembra essere uno studente di medicina invidioso dello stile del suo stile di vita. Egli credendo di rapire il figlioletto, sequestra invece quello del suo autista. Nelle prime scene della pellicola vediamo un industriale risoluto, pur di concludere un affare è stato disposto ad ipotecare tutto, eppure di fronte a quest’evento è disposto a pagare il riscatto ed andare in rovina. I Mass media diventano matti, il Giappone insorge, il caso diventa nazionale e l’industriale viene preso come modello, massimo esempio di moralità e correttezza. Il bambino viene lasciato per una somma copiosa, il denaro in piccolo taglio viene messo in due valigette e lanciato da un treno in corsa (scena bellissima).
Da questo momento si apre una lunga seconda parte, quella delle indagini.
I minimi particolari, dettagli a primo acchito inutili, personaggi loschi, tutto questo porterà sia lo spettatore che gli agenti a ritrovare il denaro e soprattutto a rendere giustizia…

DonMax

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Da vedere / 16 Ottobre 2012 in Anatomia di un rapimento

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Come viene fatto notare, il film si divide in 2 parti distinte ed è anche per questo che risulta molto piacevole: il cambio di passo e di tono sono ammirevoli. Scene epiche come il quartiere dei drogati o le riprese claustrofobiche della baraccopoli sotto la villa di Gondo restano impresse immediatamente.

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