CANCELLARE / 14 Maggio 2017 in I cancelli del cielo

Premetto che la versione da me visionata è quella cinematografica italiana da 143 minuti, versione verosimilmente sforbiciata ulteriormente rispetto a quella da 149 minuti voluta dalla produzione, produzione già inviperita con Cimino per avergli presentato un mattone indigeribile da 5 ore e mezza.

Conoscevo questa titanica opera di Cimino per via della fama disgraziata che l’accompagna ed ero pronto ad assistere al disastro di uno dei più influenti rappresentati della nuova Hollywood. Devo dire che in effetti il film risulta ampiamente imperfetto. Non brutto…solo poco ispirato per le intenzioni liriche che si era prefissato.
Credo anche che se non fosse costantemente tirato in causa quando si elencano le peggiori produzioni cinematografiche di sempre sarebbe assolutamente dimenticato.

Tecnicamente sontuoso e lo sforzo economico si percepisce. Bellissime le sequenze in città, con scenografie impeccabilmente vive e sempre fitte e riccamente dettagliate, così come i grandi panorami sconfinati in widescreen riempiono lo sguardo di chi osserva.

I difetti principali sono tutti da imputare alla scrittura. Ogni colpo di scena, dialogo o svolta è esteso alla noia.

Insomma, il film trasuda cinema da ogni inquadratura ma risulta, nel complesso, prolisso, caotico e poco memorabile.

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