Hard Candy

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Hard Candy

Un uomo di trentadue anni adesca una ragazzina di quattordici in casa sua. I due si sono conosciuti per internet, e le intenzioni del trentaduenne sono abbastanza chiare: non è così per quanto riguarda quelle della ragazzina.
Anonimo ha scritto questa trama

Titolo Originale: Hard Candy
Attori principali: Elliot Page, Patrick Wilson, Sandra Oh, Odessa Rae, G.J. Echternkamp, Cori Bright

Regia: David Slade
Sceneggiatura/Autore: Brian Nelson
Colonna sonora: Molly Nyman, Harry Escott
Fotografia: Jo Willems
Produttore: Richard Hutton, Jody Allen, David Higgins, Rosanne Korenberg, Michael Caldwell, Paul G. Allen
Produzione: Usa
Genere: Thriller
Durata: 103 minuti

Dove vedere in streaming Hard Candy

7 / 8 Aprile 2016 in Hard Candy

Hayley Stark è una ragazza di quattordici anni dall’aspetto innocente che si dimostra molto più matura dei suoi coetanei: passa il suo tempo leggendo e frequentando anche le chat, dove un giorno conosce il trentenne fotografo Jeff. I due vanno insieme a casa di Jeff. La ragazza si dimostra intraprendente ma la giornata si trasforma ben presto in un incubo. Film a tema pedofilia, con una tensione sempre crescente e con un finale abbastanza sorprendente, almeno per me che mi aspetto sempre grandi vendette da una donna parecchio incazz**e. Ottimi dialoghi, ottima location – fredda e asettica come i due protagonisti – , ottime scelte registiche.

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. / 22 Ottobre 2015 in Hard Candy

Sinossi bella, ma questo film è un rape&revenge soft mancato e che non fa nemmeno ridere per quanto è ridicolo.

Lui dovrebbe essere un pedofilo, ma da ciò che viene raccontato nel film dovrebbe pagare una pena per concorso in omicidio ed omissione di denuncia.
Lei dovrebbe essere la povera vittima che cade nella trappola, ma si rivela essere una che la fa pagare al “cattivo”.

Vuoi fare un film rape&revenge – senza rape – mi può anche andare benissimo, ma non mettere come protagonista femminile una ragazzina di quattordici anni. Per quanto possa essere più intelligente dei suoi compagni di classe, non sarà mai in grado di ragionare in determinati modi e di comportarsi in altri.
Ora, immaginatevi una ragazzina di quattordici anni, che peserà sì e no quaranta chili. Poi immaginatevi un uomo trentenne, che di chili ne pesa almeno settanta. Spiegatemi come può una ragazzina, DA SOLA, sollevare per tre volte tale uomo svenuto e, rispettivamente: farlo sedere su una sedia, stenderlo su un lettino, metterlo in piedi su una sedia e tenerlo appeso.
E questo è solo uno degli esempi, perché questa quattordicenne di quaranta chili può tutto, contro un uomo fatto e finito. Evidentemente è la figlia di Hulk, ma i registi si sono dimenticati di dirlo.

Scherzi a parte, i film “denuncia” mi piacciono, a meno che non vengano ridicolizzati. Come in questo caso.

ATTENZIONE, SPOILER!!!
Ma poi vogliamo parlare di quando cerca di castrarlo? Che lei pensi che il ghiaccio possa essere un ottimo anestetizzante ci può anche stare, ma lui dovrebbe saperlo che il ghiaccio fa poco o niente. Come dovrebbe sapere che una qualunque operazione provoca molto dolore, se viene fatta senza anestesia. Eppure, mentre lei gli “taglia” le palle, lui non fa una piega… wow!
Inversione di cervelli?

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Cappuccetto rosso sangue / 20 Dicembre 2014 in Hard Candy

Un buon thriller confezionato da David Slade, alla sua prima pellicola dopo un lungo curriculum di videoclip musicali (un fattore che si ripercuote con forza nel suo stile registico). La tensione percepita dallo spettatore viene retta esclusivamente dai due attori protagonisti, un bravo Patrick Wilson e soprattutto una brava Ellen Page, entrambi abili a muoversi in uno spazio limitato ad una singola location.

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29 Novembre 2012 in Hard Candy

La cosa buona è che mi ha fatto rivalutare Ellen Page. Io la vedo “statica”, ma l’ho comunque preferita in questo ruolo che nei film visti precedentemente.

14 Agosto 2012 in Hard Candy

L’idea di partenza era quella di girare un film low budget che sapesse scuotere le coscienze attraverso una storia vera raccontata da personaggi di fantasia. E proprio da un fatto di cronaca giapponese, dove delle ragazze adescavano in rete uomini più grandi, per poi accerchiarli e torturarli, che nasce l’idea di Hard Candy. Un film brillante, crudo e a tratti crudele, girato interamente all’interno delle mura di un appartamento e animato da due soli interpreti: Patrick Wilson ed Ellen Page, entrambi strepitosi e decisamente credibili nei loro rispettivi ruoli. Ruoli che si sovvertono e si scambiano di posizione continuamente, tanto che è difficile e dura parteggiare per l’una o per l’altra parte, praticamente fino all’epilogo.

Hard Candy è appositamente strutturato come un continuo gioco di ribaltamento di prospettive, di sovversioni, un duello fisico e psicologico che stravolge continuamente i pensieri dello spettatore impedendogli di costruirsi un’opinione univoca su fatti e persone. Un film che destabilizza e ammorba col peso delle sue parole e immagini, ma soprattutto che provoca le coscienze di chi guarda, dato il difficile tema di cui si fa carico.

Quello di David Slade è un film del panorama underground che ha deciso di occuparsi di un argomento scottante attraverso la vendetta femminile e femminista, ma in maniera ben diversa rispetto alle pellicole pussy-vengeance stile Tarantino, perché mira a svelare e ad affrontare un delitto che destabilizzerebbe chiunque, di qualunque età e rango sociale. E riesce a farlo in maniera intelligente e asfissiante, senza sporcarsi le mani di sangue e senza prendere una vera e propria posizione a riguardo.

Anche a lungo andare può sembrare ripetitivo e monocorde, la messa in scena minimalista di Hard Candy, con i suoi continui primi piani che insistono sui volti, delinea un film particolare e tormentato, che in certi frangenti riesce davvero a lasciare senza fiato.

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