Non ti presento i miei

Commedia sulla scia di Ti presento i miei.
Abby (Kristen Stewart) accetta l’invito della sua ragazza Harper (MacKenzie Davis) di andare dai suoi
genitori per le vacanze di Natale. Abby pensa di chiedere al padre di Harper il permesso di sposarla;
prima di arrivare alla casa dei genitori di Harper scopre che la ragazza non ha ancora detto ai suoi della sua omosessualità. Saranno dei giorni difficili.
Discreta commedia natalizia con in più l’ingrediente della omosessualità e di confessarlo ai propri genitori per non “deludere” le loro aspettative. Abby però non accetta di essere messa in un angolo e cerca di capire se Harper è la ragazza giusta per lei.
Alcuni personaggi accendono il film; le due sorelle di Harper, Sloane (Alison Brie) sempre in
competizione con lei e Jane sempre un po’ troppo entusiasta. Ma sarà soprattutto l’ex di Harper,
Riley (Aubrey Plaza) a dare il maggior aiuto ad Abby. Ultimo ma non ultimo John, l’amico gay di Abby, che cerca di aiutare l’amica.
Nel resto del cast da citare Victor Gerber e Mary Steenburgen nei panni dei genitori di Harper.

Noioso, prevedibile e davvero poco divertente anche laddove tenta di proporre spunti comici.
Happiest Season (titolo italiano da dimenticare: Non ti presento i miei, giusto per ricordare “qualche” precedente) si propone come una romcom di Natale, ma non fa nulla per discostarsi dal seminato battuto da altri ventordicimila film, soprattutto film per la tv (basta aprire le guide tv di Tv8 e La5, per esempio, per vedere caterve di film che affrontano gli stessi temi, anche se in chiave etero, in particolare nel periodo natalizio).
Se cercate un cliché qualsiasi, qui lo trovate di sicuro, venghino siori venghino.

Alison Brie assolutamente sprecata. Mackenzie Davis praticamente non la conosco (mi manca Health and Catch Fire e la ricordo solo in un episodio di Black Mirror), ma qui mi ha detto alcunché.
Kristen Stewart sembra sempre scocciata di trovarsi dov’è, ma, ouh, alla fine qui va bene così, in fondo il suo personaggio, Abby, sembra somigliarle, negli atteggiamenti. Insomma, nonostante i limiti del film e quella che mi è sembrata una mancanza di affinità con la Davis, lei è credibile, ecco.