Solo: A Star Wars Story

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Solo: A Star Wars Story

La storia si svolge diversi anni prima rispetto a quanto raccontato nel film 'Guerre Stellari'. Impegnato in un'avventura nel mondo della criminalità, Han Solo incontra il suo futuro copilota Chewbecca.
Questo film fa parte della Saga 'Star Wars'! Vuoi saperne di più?
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Solo: A Star Wars Story
Attori principali: Alden Ehrenreich, Joonas Suotamo, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandiwe Newton, Phoebe Waller-Bridge, Paul Bettany, Jon Favreau, Erin Kellyman, Linda Hunt, Ian Kenny, John Tui, Anna Francolini, Andrew Woodall, Warwick Davis, Shaquille Ali-Yebuah, Eben Figueiredo, Aaron Heffernan, Hal Fowler, Damian Farrell, Charlotte Louise, Sema-Tawi Smart, Clint Howard, Dee Tails, Attila Vajda, Anthony Daniels, Kiran Shah, Fraser Kelly, Lily Newmark, Jason Wong, Alice Hewkin, Samantha Colley, Robert Morgan, Miles Richardson, Sammy Hayman, Rona Morison, Dempsey Bovell, Joseph Charles, Dave Chapman, Katy Kartwheel, Harley Durst, Andrew Jack, Sam Witwer, Ray Park, Toby Hefferman, Jonathan Kasdan, Richard Dixon, Deepak Anand, Samantha Alleyne, Juan Alonso, Derek Arnold, Belinda Chapple, Kristianne-Kaith Domingo, John Duggan, Jordan Dumaurier, Vikki Edwards, Marc Esse, Kristine Fernandez, James Filanowski, James Galvin, David Guerrero, Juke Hardy, Sarah Sayuri Hare, Ian Harrod, Philip Harvey, Robin Harvey, Marina Hayter, Brian Herring, Robert Hladik, Van-Tien Hoang, Kevin Hudson, Ty Hurley, Sean James, Tobias James-Samuels, Jackson Kai, John Kamau, Tyrone Kearns, Kamil Lemieszewski, Jorge Leon Martinez, Chelsea Li, Chelsea Mather, Obie Matthew, Kenny-Lee Mbanefo, Ashley McGuire, Jacqueline Ramnarine, Christina Richards, Belal Sabir, Sarah-Stephanie, Atul Sharma, Stephanie Silva, Neil Alexander Smith, Clem So, Karol Steele, A.k. Steppa, Fran Targ, Steven F. Thompson, Klemens Niklaus Trenkle, Jo Wheatley, Ray Whelan, John Whitby, Angela Yeoh, Mark Ryder, Paul Davis, Richard Stanley, Mostra tutti

Regia: Ron Howard
Sceneggiatura/Autore: Lawrence Kasdan, Jonathan Kasdan
Colonna sonora: John Powell
Fotografia: Bradford Young
Costumi: Glyn Dillon, David Crossman
Produttore: Kathleen Kennedy, Jason McGatlin, Lawrence Kasdan, Simon Emanuel, Allison Shearmur, Phil Lord, Christopher Miller
Produzione: Usa
Genere: Azione, Fantascienza, Famiglia
Durata: 135 minuti

Dove vedere in streaming Solo: A Star Wars Story

Meglio della nuova trilogia, di gran lunga / 22 Aprile 2019 in Solo: A Star Wars Story

lo ho apprezzato MOLTISSIMO. Un bel ritorno nelle sale del vecchio spirito made in Lucasfilm

Carino, ma…. / 25 Novembre 2018 in Solo: A Star Wars Story

Ok, per fli amanti di Star Wars potrebbe essere una delusione, ma ioxi ho visto molto del mondo di Lucas.
Ambientazioni, inseguimenti, guerre e lotte hanno il gusto dell’originale, ma perdono suspence, la storia è abbastanza prevedibile nonostante i vari schieramenti dei buoni/cattivi.
Ma è comunque un bel film, affascinante, ritmico e divertente.
Non aspettatevi troppo e non resterete delusi.
Non ho visto ancora “Rogue One” perchè questi spin-off sono noiosi ma almeno questo non lo era.
Un 6,5 ci sta.

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Forse un po’ troppo leggero / 5 Ottobre 2018 in Solo: A Star Wars Story

Film leggero – forse un po’ troppo – dalla trama spesso improbabile («Com’è piccola la Galassia!» avrebbero potuto esclamare a un certo punto due personaggi) e quasi sempre prevedibile (l’unica sorpresa è data dalla rivelazione della vera identità di un certo feroce predone), ma nel complesso gradevole, a differenza di qualche altro episodio recente della saga. Alden Ehrenreich si cimenta nel compito impossibile di confrontarsi con lo Harrison Ford dei capitoli originali; Emilia Clarke riesce a rendere bene i molteplici lati del proprio personaggio; Phoebe Waller-Bridge dà voce (nell’originale) al personaggio più riuscito, il droide L3-37.

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Solo : ora con spoiler. / 7 Giugno 2018 in Solo: A Star Wars Story

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Solo
Ora con spoiler.
Quindi se non avete visto il film girate la testolina verso la finestra perché potreste scoprire cose che meglio di no fidatevi, ma tornate a film visto mi raccomando.

Venerdì scorso ho visto Solo, del regista Ron Howard. Il protagonista del film è un giovane Han, un ragazzo che sopravvive come può (cioè rubando) a una quotidianità fatta di miseria. L’intro del film sembra uscita dal miglior Frankenheimer, sapientemente diretta da Ron Howard che infila un inseguimento girato come Rush. Sin dai primi minuti la contaminazione dei generi è abbastanza evidente, sebbene Solo resti un film di guerre stellari. Questo va detto, ma poi tanto ci torno per bene. L’inseguimento piazzato su Corelia, un buco di c**o in una galassia lontana, potrebbe essere benissimo ambientato a Capena o in una periferia di una grande città qualsiasi e questa cosa mi è piaciuta tantissimo. Ora, il film è ambientato agli albori dell”Impero Galattico con i Sindacati del Crimine che spadroneggiano attraverso il contrabbando di profughi, schiavi e preziosissimo carburante; dove l’Impero appoggia tutto e anzi sfrutta la situazione a suo vantaggio. Han e la sua amata Qi’ra vogliono però un posticino dove poter amarsi senza troppi cazzi nel c**o ma il loro amore viene stritolato dalla Signora del Crimine Lady Proxima. Quindi niente Han si arruola e finisce a combattere per l’Impero in un pianeta da conquistare, un pianeta trasformato in trincea. Altra contaminazione di generi.
Dalla fantascienza si passa alla Prima guerra mondiale, con Woody Harrelson nella parte di Tobias Beckett che si muove nelle trincee uguale uguale a Kirk Douglas in Orizzonti di Gloria. Inquadrato con un mezzo busto molto simile.
Han accusato di diserzione viene dato in pasto a una “bestia” che poi si rivela essere Chewbecca versione punkabbestia ma presto fanno amicizia e allora fuggono dal pianeta in guerra. Albori dell’Impero e albori di un’amicizia. Il film continua con Han e Chewbacca impegnati in una missione western, un assalto al treno in una sequenza fantastica. Qualcuno ci rimette la vita e la missione fallisce. La prima parte del film è semplicemente un capolavoro, ritmi serrati, tanta azione, montaggio veloce, inquadrature strette alla Sergio Leone, sparatorie, assalti al treno e tante cose. Tutto molto bello, ma veniamo anche ai difetti del film.
Solo a me è piaciuto, mi è piaciuto come è stato caratterizzato il personaggio del giovane Han. Vista l’eta arrogante e ca**one, un Han che non ha ancora capito l’importanza di far parte di un gruppo e di aiutare per il bene comune anche se il tarlo gli è stato messo (nel finale). Solo è un buonissimo prodotto e vi consiglio di recuperarlo, ma anche un prodotto con delle incongruenze.

Nella seconda parte si allunga il brodo un po’ troppo, Solo è un film dalla durata di due ore e venti e forse un taglio di venti minuti (se non trenta) avrebbe giovato. Dopo il fallimento dell’assalto al treno c’è un’altra missione sempre con lo stesso tema di fondo: rubare il coassio grezzo dalle miniere di Kessel e portarlo a una raffineria poi. Fra alti e bassi questa parte l’ho adorata e odiata perché: Han ritrova Qi’ra, diventata luogotenente del boss
Vos, dopo tre anni; ci sono Lando Calrissian e il suo fedele droide L3-37 (una specie di Spartacus robotico, altra strizzata d’occhio a Stanlio) ma soprattutto compare il Millennium Falcon. Fra alti e bassi perché sebbene abbia amato lo spirito libero di L3-37 c’è tutta la scena della fuga dal pianeta, mentre i contenitori si stanno surriscaldando con rischio di esplodere, che m’ha fracassato i cogli**i. Per scappare da Kessel, dopo la fichissima rivoluzione di schiavi, Han Solo scappa per un corridoio strettissimo fuori dalla normale rotta, che solitamente misura 20 parsec, e in questo modo accorciandola (rimando a una battuta della vecchia trilogia, se non ricordo male). Ma nella fuga attraverso l’iperspazio c’è un mostro polipo fatto male male e non so perché sia stato messo. Forse è una strizzata d’occhio ai film di Corman, regista con cui Howard collaborò anni fa, ma a questo punto allora mettimi un modellino e io sono contento. Ma torniamo un attimo indietro, la prima parte del film si conclude con un fallimento e un paio di morti no?

Ma attenzione
SPOILERONE GUARDATE ALLA FINESTRAAAA
I predatori che accoppano la moglie di Beckett alla fine sono buoni, la morte della donna quindi è un “danno collaterale” (con tante virgolette) ma Beckett la prende un po’ troppo con tranquillità. Abbiamo “quel tipo di finale lì eh” ma, dal momento in cui hanno ferito mortalmente il tuo pilota preferito e tua moglie si è fatta esploder pur di far andare a buon fine una missione che poi fa fallire Han, almeno un altro buco da cui cagare io glielo avrei fatto al nano predone. Grossa incongruenza, non trovate?

Infine c’è il combattimento lunghissimo nelle stanze del boss dell’Alba Cremisi dove tra l’altro compare anche un teschio di cristallo (un giorno curerò uno speciale complottistico dedicato alle affinità fra Indiana Jones e Star Wars su Questa Sera Niente Popcorn e vi spiego tutto), tre colpi di scena che si susseguono uno vicino l’altro… forse si erano resi conto che si erano presi un po’ troppo tempo per dire quello che volevano dire e avevano finito il tempo a disposizione.

Però il Triello finale <3 DonMax

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Solo: A (Non) Star Wars Story / 31 Maggio 2018 in Solo: A Star Wars Story

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sin dal principio questo film non si dà un’identità.
Rogue One aveva azzeccato la partenza, senza lo scroll di sinossi tipico della galassia lontana lontana, qui invece Ron Howard sceglie una via di mezzo, due frasi messe li che, nel pieno contesto dell’intero film, alla fine valgono davvero poco.
Il giovane Han e la sua compagna Qi’Ra riescono ad ottenere una piccola quantità di coassio, abbastanza da poter corrompere una guarda imperiale e sfuggire dal proprio pianeta, ma le cose vanno storte e la ragazza rimane prigioniera, mentre Han la guarda venir portata via dall’altra parte della barricata. Così decide di arruolarsi per l’impero (SAY WHAAAAT?) per diventare pilota, ma non è la cosa più sbalorditiva: il suo cognome, Solo, viene scelto dal tizio dell’accettazione, deciso così su due piedi.
Ora, io non ho letto tutti i romanzi e guardato tutte le serie animate, ma mi riesce davvero difficile accettare questa cosa.
Bando alle ciance, sul fronte stile prima guerra mondiale Han fa la conoscenza di Beckett, un finto ufficiale dell’impero che vuole rubare un trasportatore per una rapina.
Han si fa arrestare, e così conosce Chewbacca: la “bestia” vuole dapprima ucciderlo, ma Han parla un po’ della sua lingua e lo convince ad evadere: simpatico.
I due corrono e riescono a raggiungere Beckett e la sua combriccola, diretti ad un treno merci pieno di coassio, materiale che Beckett deve rubare per conto di Dryden Vos. Le cose vanno male, il gruppo non riesce nell’intento e tornano da Vos a mani vuote.
Qui, Han ritrova Qi’Ra, che nel frattempo è diventata il braccio destro del super-cattivo.
Come risarcimento, il gruppo deve a Vos del coassio e l’unico posto dove si può trovare senza incappare nell’impero è Kessel, ma serve una nave abbastanza veloce poichè il coassio non raffinato tende ad esplodere.
E chi ha una nave veloce? Lando Carlissian, conoscente di Qi’Ra.
Han lo sfida a carte convinto di vincere, mettendo in palio la nave.
Le cose non vanno bene (di nuovo?!) ma alla fine riescono a partire, accompagnati da Lando e L3, un droide sindacalista.
Su Kessel riescono a raggiungere il coassio, ma fuggendo le cose non vanno bene (e c’abbiamo fatto il callo) così Han è costretto all’impossibile: tracciare una nuova rotta e sfuggire dall’impero. Ma la nave è attirata da un buco gravitazionale, così Beckett inserisce una piccola goccia di coassio nel reattore, e in pieno stile Nos di fast & furious si scappa via e si fa la rotta di Kessel un quarto di miglio alla volta ehm cioè volevo dire, in 12 parsec (e ce ne vogliono almeno 20, dice Lando).
Arrivati a destinazione, il finale del film. Piuttosto convulso, piuttosto confuso, ribaltamenti di fronte quasi non necessari e tradimenti a go-go.
Per non parlare del cammeo di…lo volete sapere? è uno spoiler bello grosso. Va bene, ve lo dico: Darth Moul. Che non è morto. O meglio, lo sarà, sempre per mano di Obi-Wan. Ma non è morto nell’episodio 1. E tocca vedere la serie animata per scoprirlo.
Insomma, questo film è un grosso pastrocchio messo li per teasare una trilogia su Han Solo, un film delle origini che spiega più o meno tutto quello che c’è da sapere su Han: come ha conosciuto Lando, come ha preso il Falcon, come ha fatto la rotta di Kessel in 12 parsec, come ha conosciuto Chewbacca, come è arrivato su Tattooine. E però non dice molto altro: lasciando intendere che ci saranno dei seguiti, più o meno voluti, più o meno attesi.
Alden Ehrenreich riesce nell’arduo compito di dipingere un giovane Han che è diverso da quello che conosciamo, e tutto sommato fa un buon lavoro.
Donald Glover è un ottimo Lando Carlissian, forse quello perfetto.
Gli altri attori fanno il loro compito, senza grossi picchi d’entusiasmo.
In sè il film non è da buttar via, è abbastanza piacevole e spensierato, ma non è un vero film di Star Wars, almeno per come la vedo io. Rogue One era stata un’altra cosa, di un altro pianeta. Gli spin-off sembravano su una buona strada, questo di Han potrebbe portare la Disney a rivedere le sue aspettative, cercando di lavorare meglio sui prossimi e magari senza distruggere un progetto in corso e cambiandolo strada facendo.
In conclusione, Solo: A Star Wars story è un buon film, a tratti divertente, con un’ottima parte centrale su Kessel che è l’apice del film. Poi si perde un po’, ma non è tutto da buttar via.
Il cast è buono, diamogli una seconda chance. Perchè credetemi, ci sarà.

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