Recensione su Ave, Cesare!

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Meh… / 14 Luglio 2016 in Ave, Cesare!

Nella Hollywood degli anni 50 gli studios la fanno da padrona, creando un nuovo immaginario per gli Americani e per gli abitanti di tutto il mondo. Partiamo da questa ambientazione nota e vista fin troppo spesso, per arrivare ad un intreccio alla Coen, dove alcuni Comunisti, riunitisi, rapiscono l’attore più famoso e pagato di Hollywood, sebbene costruito a tavolino come tutti gli altri, dalla A alla Z, dal nome, ai vestiti, ai matrimoni, ai figli, e chiedono agli Studios un grosso riscatto per finanziare una sorta di rivoluzione.
Più che per la rivoluzione il riscatto sarà una sorta di pagamento poiché, prima che comunisti, questi rapitori erano scrittori di importanti opere hollywoodiane per le quali non hanno mai visto un soldo. E si vede così come l’ideale di combattere il capitalismo non sia altro che una sorta di scusa morale ed etica per guadagnarci ciò che avevano perduto ingiustamente.
Al di là della trama il film è lento, succedono molte cose che non sono riuscito a collocare bene, non si ride alle battute (sempre che ve ne fossero) e non si rimane particolarmente coinvolti nelle vicende, forse troppo spezzettate visto che oltre a quella del rapimento, vi sono anche altre storie, più brevi, inserite da intermezzo che parlano di altri attori/attrici di Hollywood che hanno a che fare con problemi certo meno seri che non quello di un rapimento.
Perché “Ave, Cesare!”, perché George Clooney, che sarebbe l’attore rapito, stava girando sul set un film storico su Gesù dal punto di vista dei Romani, proprio con questo titolo.
Purtroppo ci ho visto poco i Coen in quest’opera, e conoscendoli mi aspettavo di più, è forse solo questo il problema.

Consigliato a: Per completismo e per rispetto, va comunque visto. Non è un film da buttare, è solo che quando ci sono certi nomi uno si aspetta di più. Un film da vedere quando si vuole e con chi si vuole, non richiede nessun impegno particolare, basta che non vi addormentiate sul divano.

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