Recensione su Habitación en Roma

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Sguardo maschile / 2 Ottobre 2012 in Habitación en Roma

Senza conoscere il nome del regista, si capisce fin da subito che questo film è stato girato da un uomo ed è dedicato a un pubblico di uomini. Lo si capisce da ogni dialogo, da ogni fotogramma. Le due donne perennemente nude, posizionate come perfette statue di cera in diversi punti della stanza, oggetto costante del desiderio maschile. Non c’è la minima ombra di romanticismo saffico, per non parlare dell’aspetto sessuale e sensuale, un film pornografico simulerebbe spessore in modo più convincente. Superficiale, strappalacrime, fastidioso, per nulla realistico. Ovviamente entrambe le donne, incarnazione perfetta dei luoghi comuni maschili – bionda, formosa e voluttuosa la russa, mora, magra e audace la spagnola – sono in cerca di una relazione lesbica per il semplice motivo che hanno vissuto un’infanzia e un passato infelici, legati a molestie da parte maschile o ad altri eventi tragici: il peggiore degli stereotipi legati al mondo omosessuale a cui si potesse pensare. Un film costruito, falso, machista, dove la donna non è altro che un pezzo di carne pronta a soddisfare lo sguardo virile. Tant’è che le due donne non mostrano il minimo imbarazzo ad aggirarsi completamente nude sotto gli occhi del cameriere infoiato dell’albergo, abbandonandosi a battutine pessime su bottiglie e cetrioli. La falsità della pellicola traspare da tutto: dall’uso artificioso della luce, dalla penombra ricreata per evidenziare i corpi nudi statuari, dai chiaroscuri fin troppo delineati, dalla stessa camera d’albergo, così kitsch e pretenziosa, dai dialoghi, dalle improvvise crisi isteriche delle protagoniste e dai loro mediocri pamphlet artistico-filosofici. Fortunatamente, almeno la volgarità, il regista ce l’ha risparmiata. A parte questo, non trovo altre note positive.

1 commento

  1. ioenrico / 23 Gennaio 2014

    effettivamente adesso che leggo la tua recensione valuto il film in un modo diverso, forse è proprio per come dici te “girato da un uomo ed è dedicato a un pubblico di uomini” che il film mi è piaciuto, e l’ho considerato (quindi erroneamente) una realistica e giusta rappresentazione della “nottata”.
    ma io la sufficienza la lascio lo stesso.

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