21 Dicembre 2012
Il film di Moretti il film di Moretti, quello tanto sparlato e che non ho capito quanto abbia dato fastidio alla chiesa. Che deve morire, ma questo è un altro discorso. Al cinema davano pure delle locandine omaggio, anyway, ci sono questi cardinali di ogni dove riuniti in conclave nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Papa. Non si capisce bene perché, nessuno di loro vuole fare il Papa. Ecche, è brutto, it sucks to be a Pope? Boh, alla fine si mettono d’accordo su Melville (il nome è un omaggio?), che è l’ormai anziano Michel Piccoli (se non sapete chi è Michel Piccoli… eh oh, pazienza -.- con voi ci ho rinunciato U_U), il quale giusto prima di affacciarsi dal balcone per salutare e benedire le migliaia di fedeli festanti per la fumata bianca… gnafà. Semi-impazzisce, non sa, non vuole, non esce. Allora panico, i fedeli (e il mondo!) non sanno chi è il nuovo Papa, i cardinali non possono uscire, perché finché il nuovo Papa non è proclamato tutti devono stare segregati (pure i tre cardinali australiani, mitici, che già che c’erano volevano andare a vedere le tombe degli Etruschi). Viene chiamato uno psicologo, il più bravo, che è Moretti pirsonalmente di persona, in questo film Moretti = si ride. Perché prende e scherza i cardinali e le gerarchie e i regolamenti vaticani, pur restando tra i personaggi secondari, e viene rinchiuso anche lui perché ormai sa. Il Papa, com’è come non è, riesce a fuggire. Il mondo non sa, panico. Si è rifugiato in un teatro, dove una compagnia teatrale con qualche matto sta mettendo in scena Cechov, e lì capisce che lui il Papa non lo vuole fare. Nonostante un scenone in cui i cardinali e le guardie vaticane occupano il teatro durante la prima, uguale al finale dei Blues Brothers (I mean, il prefinale, quello prima dell’inseguimento in macchina – se non sapete di che sto parlando andate direttamente affanculo U_U sui BB non si transige – e ci andate senza passare dal via).
Nel frattempo Moretti organizza tornei di pallavolo a squadre divise per continente per far passare il tempo ai cardinali. Ma una cosa seria eh, e spiega a tutti il girone all’italiana, e gli australiani son solo tre e protestano e perdono.
Il film è bello e umano e divertente, tutto prodotto dai francesi perché evidentemente qua i soldi non glieli hanno voluti dare. Quello che a me, che penso che la chiesa come istituzione e con essa tutti i Papi e cardinali annessi e così via, andrebbero accesi (literally) ha solo dato un po’ (parecchio, ma solo pensandoci dopo) fastidio è stata questa riduzione dei cardinali a.. non so, a bambinoni nel corpo di vecchi, a buffi umpa-lumpa vestiti strani e sgargianti, a paciocconi simpatici, per cui si finisce per tenere. Daidaidai. Voglio dire, ok, io li rappresenterei direttamente come, boh, Gremlins maligni o giù di lì, non dico di fare quello, pur se io lo troverei appropriato; ma anche così no, mi da fastidio. Tengo per loro nel film, perché il meccanismo è quello, ma mi da fastidio lo stesso, sperare che il Papa accetti:/ ma oh, ma no, ma crepa, ma ciao, dai che ne facciamo un altro.
Chiudo dicendo che sono talmente addentro alle papalia (per dire “cose papali”) da aver scoperto solo ieri che questa è stata solo la beatificazione, e poi per farlo santo bisogna fare il replay di questa pagliacciata invereconda appena successa, e per la quale mi sono trattenuto dal mettermi a insultare svariata gente su fb. Resto dell’idea che il Papa buono sia sempre il Papa morto. Nulla di personale, eh.

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.