Scelte infauste / 15 Luglio 2019 in Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey

Alcuni dei difetti di questo film non sarebbero di per sé sufficienti a darne un giudizio negativo: la conclusione che verso la metà della durata appare già scontatissima; una certa sproporzione nell’attenzione concessa ai personaggi, per cui si indugia un po’ troppo sulla protagonista e troppo poco su un personaggio fondamentale come Elizabeth; certe lacune nella caratterizzazione degli abitanti dell’isola, che troppo spesso appaiono come campagnoli affetti da subitanei cambiamenti dell’umore. La storia è abbastanza gradevole da controbilanciare questi problemi, con una buona miscela di umorismo e tragicità e un’esaltazione abbastanza equilibrata (seppure idealizzata) delle più simpatiche virtù britanniche. Ma un problema non può essere compensato: la scelta di alcuni degli attori protagonisti. Non mi riferisco al fatto che metà di loro provengono dai ranghi di Downton Abbey: non c’è nulla da scandalizzarsi in un benigno espediente pubblicitario come questo, tanto più che si tratta per la quasi totalità di ottimi professionisti. Il problema sta invece in un Michiel Huisman, che sembra totalmente spaesato e a disagio nel ruolo di Dawsey Adams; e soprattutto nella scelta infausta di Lily James come protagonista; l’attrice, con tutte le sue smorfie e mossettte, risulta – almeno a me – più indigesta della eponima torta di bucce di patata. Un conto è impersonare una giovane sventatella sul set di Downton; un conto completamente diverso è calarsi nei panni di una scrittrice, di una donna autonoma e intelligente. La James non sembra aver compreso la differenza, e come lei sembra non averla compresa il regista Mike Newell; i tempi di Quattro matrimoni e un funerale sono ahimè ormai lontani.

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