Recensione su Guardiani della Galassia

/ 20147.2578 voti
Guardiani della Galassia
Regia:

5 Gennaio 2015

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un film che mi ha divertito molto e su cui non mi sono segnato assolutamente niente. Tanto scorre liscio e come l’acqua innocuo. E io adoro l’acqua. L’esercizio è mettere insieme un gruppo eterogeneo di eroi, singolarmente per nulla eroi, e farne i salvatori di tutto. Peter/Starlord è una specie di pirata spaziale con nostalgia della terra e della mamma e della musica ‘80s. Gamora è una gnocca aliena penalizzata dalla sua verdità (e conta che me la ricordavo blu, vabbè -_-), che prima era cattiva ma ora no. Drax è grosso e stupido e fuor di metafora, Rocket è un procione con realizzate velleità meccaniche e rimbrottoso e Root un albero che dice solo che lui è Root. Ma significa un sacco di altre cose, e metti una pianta che germoglia ed è buona dentro in un film con le navi spaziali e subito hai creato una linea poetica, e tutti OHHHHH, anch’io eh, OHHHHH, è Ro&Ro sono ganzi perché sono creati per esserlo. La posta in gioco è l’universo, o delle gemme che permettono di distruggerne pezzi qua e là, che è un po’ tanto considerato che gli eroi della Marvel agli inizi combattevano contro rapinatori di banche in costumi un po’ ridicoli ma oh, pazienza, questa deriva spettacolarizzante e inghiottimondi mi sa che sia inevitabile. Sembra non si arrivi mai al grande abbastanza. Mentre gli effetti speciali sono quelli che ci si aspetta, il miscuglio dei protagonisti e quindi la scrittura che dietro sta alla sceneggiatura vince, dando vita a dialoghi abbastanza irresistibili e stupidi, spesso adorabili. Rimandi, ce ne sono infiniti, all’immaginario fantascientifico, a Guerre stellari (bizzeffe), ai film carcerari (luogo dove il team si forma), al mondo nerd, a quello con cui siamo cresciuti, e infine a Stan Lee che come al solito passa e ha sempre l’aria di divertirsi un sacco.

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