Green Room

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Green Room

Una punk band accetta di suonare in un locale gestito e frequentato da neonazisti. Con qualche difficoltà ed evidenti tensioni, i ragazzi si esibiscono. Sono pronti ad andare via, quando diventano testimoni di un omicidio commesso a sangue freddo. Bloccati in una stanza del locale, la loro fine sembra segnata.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Green Room
Attori principali: Anton Yelchin, Imogen Poots, Alia Shawkat, Joe Cole, Callum Turner, Mark Webber, Eric Edelstein, Macon Blair, Kai Lennox, Patrick Stewart, David W. Thompson, Michael Draper, Andy Copeland, Brent Werzner, Lj Klink, Kasey Brown, Taylor Tunes, Jake Love, Kyle Love, October Moore, Joseph Bertót, Jacob Kasch, Samuel Summer, Mason Knight, Colton Ruscheinsky, Mostra tutti

Regia: Jeremy Saulnier
Sceneggiatura/Autore: Jeremy Saulnier
Colonna sonora: Brooke Blair, Will Blair
Fotografia: Sean Porter
Costumi: Amanda Needham
Produttore: Anish Savjani, Neil Kopp, Victor Moyers, Daniel Hammond, Gabriel Hammond, Vincent Savino
Produzione: Usa
Genere: Thriller, Horror
Durata: 95 minuti

Dove vedere in streaming Green Room

THE NOT-SEE PARTY / 24 Agosto 2017 in Green Room

Interessante questo Thrillerino firmato Jeremy Saulnier.
Una band punk rock, trova un lavoretto su imbeccata, in un localino di neo-nazisti sperduto in Oregon. A fine esibizione assistono involontariamente ad un omicidio nei camerini del locale. Da qui comincia la loro lotta per la sopravvivenza.

Lai violenza e la tensione sono talmente ben costruite da smuovere qualche cosa a livello emozionale. Saulnier mette in scena un opera viscerale che pare stringersi e dilatarsi su se stessa fino alla fine. Suspense sempre presente.
La colonna sonora è stranamente poco importante.
Fotografia e recitazione non da strapparsi le vesti ma accettabile.

Voto: 6,5

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Punk sotto assedio / 2 Marzo 2017 in Green Room

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film intrigante, teso, ben girato, slasher al punto giusto, variante originale del genere “sotto assedio” (soprattutto per via del contesto punk e skinhead), punteggiato da qualche buon flash di humour nero, ma decisamente pasticciato per quel che riguarda lo sviluppo narrativo: si tratta, forse, di una scelta voluta, tesa a sottolineare la casualità degli eventi e l’attitudine che, in natura, le prede sviluppano istintivamente al momento della fuga, rendendo -in questo caso- “falsamente” poco pianificabile lo sviluppo della narrazione.
Fatto sta che, per quel che mi riguarda, questa incertezza riscontrata nel racconto, alcuni vuoti narrativi (es. cosa vuole rivelare il nazi che si schiera con i fuggitivi, prima che i cattivi gli facciano saltare la testa? A cosa bisogna ricondurre gli spari nel bosco e cosa sono le “cose che è meglio non sapere”? Forse, niente di rilevante, in realtà: Saulnier vuole solo prenderci in giro, costruendo false ma affascinanti aspettative nel pubblico) e una consequenzialità degli eventi a tratti assai labile inficiano un progetto molto interessante.

La bestialità e l’apatia dei neonazi e l’apparentemente incredibile efficienza della loro struttura cameratesca, le cui azioni sembrano indirizzate esclusivamente ad annientare “l’altro”, sono gli elementi più inquietanti e, allo stesso tempo, più stimolanti del film.

Brava Imogen Poots, nel ruolo della rude girl dall’aria fragile, ma pronta alla deriva psicopatica (sembra incantata dai taglierini e squarta la gente senza pietà) che ha aderito al gruppo neonazi “perché andava nel suo quartiere”, adeguati gli altri giovani interpreti, tra cui lo scomparso Anton Yelchin e Joe Cole, uno dei fratelli Shelby di Peaky Blinders.
Patrick Stewart è il capoccia dei cattivi, ma, complice una poco vivace caratterizzazione che faccio risalire alla fase di script, pur insistendo sul contrasto tra i suoi modi pacati, le sue ideologie politiche e gli atti risolutori che mette in pratica, non ha quell’aria ambigua e spiazzante che tanto gioverebbe al suo personaggio. La battuta: “Se penso a come sembravi inquietante, ieri notte” (o giù di lì), in questo caso, gira abbastanza a vuoto (attenuante: ho visto il film doppiato, detto tra noi, da cani. Forse, nella versione originale, c’è qualcosa che dà più senso alla faccenda).

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