Recensione su Gravity

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15 Marzo 2015

Non è facile dare un giudizio coerente del film. Gli effetti speciali sono tra i migliori mai visti; la rappresentazione dei mezzi spaziali sembra molto fedele. Insomma, come pura esperienza visiva il film ha pochi eguali. Dall’altro lato, abbiamo gli errori incredibili nella rappresentazione delle leggi fisiche: se nello spazio si è appesi a una corda senza movimento relativo e la si molla non ci si allontana per nulla; viceversa il telescopio spaziale, la Stazione spaziale internazionale e la stazione cinese non si trovano a un tiro di schioppo e non stanno fermi l’uno rispetto all’altro. Va bene, queste possono essere pignolerie (anche se rendono difficile sospendere l’incredulità), e comunque Gravity fa meglio di molte altre produzioni; il problema vero del film è l’esilità della trama. Alla fine tutto il film consiste in un continuo mancare la presa, scivolare, ritrovare la presa. C’è una grossa sorpresa verso i due terzi del film, e il finale tiene davvero col classico fiato sospeso; ma per il resto tutto procede in modo esasperatamente monolineare. Un’ora e mezza che passa in un lampo: in genere questo è un bene, ma mi chiedo se lo sia anche qui…
Sandra Bullock in mutande e maglietta rifà la Sigourney Weaver di Alien e per il resto si rivede volentieri; Clooney è piacevolmente ironico, nonostante la situazione poco piacevole.

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