Recensione su Gravity

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6 Ottobre 2013

Se c’è un caso in cui il 3D acquista senso è senza dubbio quello di un film ambientato nello spazio come Gravity. La profondità infinita, il nero avvolgente, le stelle luminose, ti si parano davanti con un realismo e una forza magnifici, raggiungendo un risultato eccellente. La forza di Gravity sta proprio in una tecnica sopraffina, in un 3D intelligente e in una atmosfera ( già di suo estremamente affascinante), resa alla perfezione attraverso una commistione tra fotografia realistica e brillante ( Lubezki amor mio), un montaggio sonoro pignolo e riuscitissimo ( i silenzi e i frusci, i tonfi e i botti), una tra le migliori CGI mai viste e piccoli dettagli ( un raggio di sole che filtra dall’oblò ad esempio) che rendono tanto e dimostrano uno sforzo amorevole.
Doppiaggio decente, meno peggio di quel che temevo e attori in parte, con Sandra Bullock vera protagonista, molto fisica ( non tra le mie preferite ma non da buttare in questo caso) e intensa, sola per metà pellicola, protagonista di monologhi a volte stucchevoli ( piccole défaillance della sceneggiatura che non inficiano il risultato finale) ma recitati senza scadere nel cheesy. Davvero memorabili un paio di scene e di piano sequenza dal forte coinvolgimento; si tira un sospiro di sollievo solo nel finale, dopo aver sobbalzato ad ogni detrito ed essersi meravigliati di fronte allo spettacolo dei detriti infiammati che solcano la l’atmosfera terrestre.
Un film d’atmosfera, che parla più attraverso le immagini che la storia ( nulla di nuovo, ma ricca di metafore e funzionale) e che centra il bersaglio.

1 commento

  1. paolodelventosoest / 13 Gennaio 2014

    Accidenti me, che ho perso l’occasione di guardarlo al cinema… Temo che in un banale schermo 37″ (e non 3D) perda molto del suo fascino…

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