La nuovissima Justine / 20 Agosto 2017 in Raw - Una cruda verità
(Riflessioni sparse)
A mio parere, uno degli spunti più interessanti del film risiede nell’accostamento fra la scoperta della natura cannibale della protagonista e la sua maturazione sessuale. Entrambi i suoi istinti più animali, di natura primitiva e primordiale, trovano esplicazione nello stesso momento, come se uno andasse a braccetto con l’altro. E non mi pare solo una scelta gore fine a sé stessa mostrare come, durante l’amplesso la protagonista cerchi di mordere il compagno, finendo per affondare i denti nella propria carne, in una significativa forma di appagamento che tracima nell’autoerotismo.
A posteriori, l’ansia dimostrata dalla madre nel momento in cui teme che Justine abbia ingerito un pezzo di carne (comunque cotta) è una chiara allegoria del timore materno di veder diventare letteralmente donna la propria figlia, una paura che nulla può contro l’evidenza dei fatti.
Mi domando se, narrativamente, la trasmissione di questo istinto sia stata prevista solo in forma femminile.
Altro dettaglio che mi pare azzeccato, è la particolare fisicità dell’attrice protagonista, Garance Marillier, acerba, esile, spigolosa, che ben si presta a sottostare al senso costante di sopraffazione che il suo personaggio sembra patire.
Nel complesso, buon film d’atmosfera, anche se confesso di aver trovato un po’ eccessiva la caratterizzazione “cimiteriale” del campus universitario e troppo reiterate le prove a cui vengono sottoposte le matricole.
Nel cast, in un piccolo ruolo, anche Laurent Lucas, attore-feticcio del belga Fabrice du Welz, avvezzo a simili contesti cinematografici.

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