Recensione su Good Time

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Nottambuli sotto il neon / 16 Gennaio 2018 in Good Time

Ci sono alcuni film che mi lasciano spiazzato, non riesco a venirne a capo: mi è piaciuto? Tanto o poco? Ecco, quando un film riesce a mettere in crisi il mio sistema di valutazione sono felice, perchè a volte questa smania di dar voti toglie un po’ di spazio alla riflessione (cos’è quel 7, dite? Non lo so manco io. Abitudine, forse). Good Time è un crime metropolitano notturno, con luci al neon, sottolineato dalla fantastica colonna sonora di Daniel Lopatin. Quello dei fratelli Safdie è un lavoro originale, in grado di tenersi in equilibrio tra l’atmosfera indie e i canoni della gangster story (il primo nome tra i ringraziamenti nei titoli di coda è non a caso quello di Martin Scorsese). Pattinson è bravo nel suo interpretare uno small-time crook dal volto ordinario, affiancato da Benny Safdie molto efficace nei panni del fratello ritardato. Pur nella sua piccola parte, anche Jennifer Jason-Leigh lascia il segno nel ruolo dell’amante avvizzita in preda alla nevrastenia. C’è probabilmente un collante poco solido nella narrazione degli eventi, ad esempio sembra sempre notte eppure la gente pare che possa andare comunque in banca, così come c’è una stramba rarefazione nei dialoghi; ma sono quelle narrazioni nottambule, alla Fuori Orario, in cui un filo di sconnessione e tensione onirica ci sta sempre bene.

2 commenti

  1. inchiostro nero / 16 Gennaio 2018

    Stesso pensiero ( e stesso voto ). Credo che le ottime interpretazioni abbiano aiutato.

  2. Stefania / 27 Gennaio 2018

    Idem! Io ho gradito molto il fatto che, benché sia chiaro più o meno da subito che le cose prenderanno una piega difficile, forse irrisolvibile, il film si lasci guardare con estremo piacere.

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