Good Bye, Lenin!

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Good Bye, Lenin!

Berlino Est, aprile 1989. La mamma di Alex è una fervente attivista socialista: colpita da un infarto, entra in coma per alcuni mesi e si risveglia qualche tempo dopo la caduta del Muro. Per evitarle un trauma fatale, Alex, la sorella Ariane ed alcuni amici si adoperano per farle credere che nulla, dalla politica alle forniture alimentari, sia cambiato.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Good Bye, Lenin!
Attori principali: Daniel Brühl, Katrin Sass, Chulpan Khamatova, Maria Simon, Florian Lukas, Alexander Beyer, Burghart Klaußner, Michael Gwisdek, Christine Schorn, Jürgen Holtz, Jochen Stern, Stefan Walz, Eberhard Kirchberg, Hans-Uwe Bauer, Nico Ledermueller, Jelena Kratz, Laureen Hatscher, Felicitas Hatscher, Martin Brambach, Michael Gerber, Robert Störr, Philipp Kupfer, Ernst-Georg Schwill, Rainer Werner, Marc Bischoff, Horst-Dieter Stork, Hartmut Kuley, Peter Kurth, Ditmar Bieseke, Arndt Schwering-Sohnrey, Dirk Prinz, Jürgen Vogel, Elke Werner, Regina Ziebach, Wolfgang Stein, Mennan Yapo, Fritz Roth, Maximilian Brunow, Bojan Heyn, Armin Dillenberger, Denys Darahan, Bastian Lang, Lothar Schlichthar, Alexander Reed, Ute Michel, Svea Timander, Hanna Schwamborn, Rafael Hübner, Michael Berge, Mostra tutti

Regia: Wolfgang Becker
Sceneggiatura/Autore: Bernd Lichtenberg, Wolfgang Becker, Achim von Borries, Hendrik Handloegten, Chris Silber
Colonna sonora: Yann Tiersen
Fotografia: Martin Kukula
Costumi: Aenne Plaumann
Produttore: Stefan Arndt, Katja De Bock, Manuela Stehr, Andreas Schreitmüller
Produzione: Germania
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 121 minuti

Dove vedere in streaming Good Bye, Lenin!

grande cinema / 28 Gennaio 2020 in Good Bye, Lenin!

favoloso esempio di come fare cinema in Europa con buoni propositi ed ottime idee. Da rivalutare negli anni.

Colpo di genio / 10 Ottobre 2014 in Good Bye, Lenin!

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un autentico colpo di genio! Ecco che cos’è “Good Bye, Lenin!” di Wolfgang Becker.
Nonostante la caduta della DDR sia avvenuta praticamente ai giorni nostri, pare siano trascorsi secoli da quell’autunno in cui i berlinesi dell’Est e dell’Ovest si riversarono nelle strade ad annunciare, finalmente, la riunificazione.
La pellicola è una vivida fotografia della Berlino socialista; con i suoi eroi, le sue problematiche e le sue buffe Trabant; il tutto incastonato nel caratteristico triste grigiore del cemento dei blocchi sovietici.
Ma la genialità di Becker sta nel dimostrare che, oltre all’angoscia, alla disoccupazione ed ai vari problemi, si poteva anche trovare lo spazio per sorridere. Pur non prendendo le difese della Germania Est, ci mostra l’altra faccia della medaglia: il repentino avvento del capitalismo rimpiazza e distrugge impietosamente tutto ciò che è stato, lasciandone solo un malinconico ricordo in qualche vecchio irriducibile del collettivo. Ed è proprio questo ricordo che Alex cerca di rivivere; non solo per salvaguardare la salute della madre ma, in qualche modo, anche per proteggere se stesso dalla realtà scomoda della nuova vita del padre e ritrovare, forse, quella “serenità” che aveva dietro la cortina di ferro.

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13 Gennaio 2014 in Good Bye, Lenin!

La pellicola tedesca non fa solo satira e denuncia delle false promesse mai mantenute dal socialismo, ma è anche un racconto di un amore tra madre e figlio, che fa di tutto per proteggere la madre e lasciarla crogiolare ancora nella sua beatitudine socialista, prima che si trovi faccia a faccia con la realtà e con la nuova era capitalista.

Un film intelligente, sobrio e commuovente, campione di incassi in Germania, purtroppo un pò troppo snobbato qui in Italia.

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Attenzione product placement / 26 Novembre 2013 in Good Bye, Lenin!

Penso che in una Italia postberlusconiana e postconsumista se avessi un figlio che mi porta lo yomo al pistacchio gli perdonerei qualsiasi balla!

14 Gennaio 2013 in Good Bye, Lenin!

Pellicola estremamente originale che affronta con leggerezza un importante capitolo, spesso trascurato, della storia contemporanea, mediante continue trovate brillanti, emozioni ed affascinante ostalgia.