Recensione su L'amore bugiardo

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L’amore bugiardo: l’imperfetta marachella di Fincher. / 21 Dicembre 2014 in L'amore bugiardo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sei stelline e mezza)

Si tratta di un film altamente imperfetto, prolisso e, purtroppo, pensando e ripensando al finale, inconcludente.
Intrattiene, questo è vero e ciò è ovviamente gradevole: visto l’impianto narrativo del film, la platea è portata alla curiosità perpetua, al colpo di teatro definitivo, che, però, mai arriva davvero, nonostante la sequela di piccoli scarti (la parentesi nel motel, quella nella casa sul lago).

Ciò che non convince appieno è la palese “presa di parte” della sceneggiatura all’atto della caratterizzazione dei personaggi: complice un’algida, quasi robotica Rosamund Pike, Amy non risulta simpatica, non genera empatia neppure in veste di vittima e, in quanto villain della vicenda, non affascina mai, e a nulla contribuiscono gli accenni ad un’infanzia e ad un’adolescenza da “ragazza prodigio” manipolate da un ingombrante alter ego (assolutamente inconsistente, poi, il ritratto della sua famiglia upperside).
Carico di coppe: una certa mancanza di ambiguità in Nick (bietolone Ben Affleck) che suscita ben pochi dubbi nello spettatore (leggi: me).

Sono convinta che, per via di questo “errore”, il film soffra di un fondamentale ammanco: il gioco delle ombre e delle doppiezze entro cui dovrebbe muoversi Nick non gira mai come dovrebbe ed è in funzione della sua ambiguità (assente, appunto) che il film dovrebbe procedere.
È lampante, da subito, che Amy nasconda molto di sé, mentre Nick è lineare, paradossalmente quasi limpido.
C’è qualcosa che non va: preso atto della follia psicotica di Amy (pronta ad uccidersi, pur di distruggere il marito) manca il mistero.

Invero, ci sono alcuni indizi che fanno sorgere dei dubbi: quanto di ciò che Amy ha scritto nel diario è vero? Durante le indagini, Nick risponde ad alcune domande in merito, ma chi può smentire o confermare le sue parole? Benché il diario sia finto, è sorto in me il dubbio che i dettagli sulla relazione dei Dunne non siano poi tanto lontani dalla realtà, violenza fisica compresa.
Ebbene, credo che il film abbozzi solo questo sovrapporsi di livelli, disfacendo ottime premesse: Fincher ha, come dire, perso di vista l’obiettivo, limitandosi a descrivere il complicato progetto criminale di una donna folle.

La critica alla cultura massmediologica è interessante, ma -forse volutamente- sfiora l’involontario grottesco (la conduttrice tv che si accanisce su Nick è una vera e propria macchietta), rischiando di perdere ancora la partita su un ulteriore fronte, nonostante il “nobile” intento.

Tornando al finale, ho idea che, in fase di montaggio, sia andato perso qualcosa: come e perché il pubblico dovrebbe comprendere che Amy è rimasta incinta? Il figlio è di Nick, ma lui dice che, dacché lei è tornata a casa, non hanno avuto alcun rapporto fisico. La spiegazione fornita da Wikipedia suggerisce che Amy si sia recata nella clinica in cui Nick aveva depositato il proprio sperma, per farsi inseminare artificialmente. Eppure, non c’è una sola micragnosa sequenza in cui ciò si possa intuire (non so: Amy che sale in macchina, Amy che prende le chiavi ed esce di casa, ecc.). Vorrei leggere il romanzo da cui è tratto il film solo per capire se, come e perché questo dettaglio sia stato omesso .

Per concludere: trascorso un certo lasso di tempo, tanto da far spegnere i riflettori sulla vicenda e posto che Nick sia abbastanza cinico da decidere di non prendersi cura di suo figlio, perché non potrebbe lasciare Amy? Solo per non alimentare i pettegolezzi? Davvero la libertà personale può essere a tal punto condizionata?
Forse sì, ecco questo sì che sarebbe un interessante argomento di speculazione, ma Fincher lo butta lì, sprecandolo in un finale frettoloso ed incerto.

8 commenti

  1. michidark / 21 Dicembre 2014

    D’accordo su tutto. Hai approfondito ciò che io ho scritto in poche righe.

  2. nenetm / 23 Dicembre 2014

    Appena uscita dal cinema e non avevo ancora potuto ragionarci bene, ma leggendo la tua recensione mi sono ritrovata già pronta la bella copia dei miei pensieri: hai proprio centrato il punto.
    Di sicuro sento il bisogno di recuperare il libro per capire se c’è del potenziale andato sprecato (o viceversa).

  3. Joel / 28 Dicembre 2014

    C’è un punto nel film in cui Nick e Amy di confrontano e viene fuori che le è andata alla clinica per farsi inseminare. Ancora in una scena prima c’è un’inquadratura in cui la luce fa vedere un sorta di rigonfiamento della pancia di Amy, prima mai visibile che salta quindi all’occhio. I segnali c’erano 😉

    • Stefania / 28 Dicembre 2014

      @joel: quello della pancia è un dettaglio che va e viene. Mentre è nel motel, sembra panciuta, non si capisce se si tratti di una pancia finta, del marsupio con i soldi o che altro, lì lei occulta il proprio corpo, perciò… mah.
      Poi, nella casa superlusso al lago, questa pancia vera o presunta scompare dopo breve: lei si mostra in camicia da notte di seta/raso/quel che è e si nota bene il ventre ben piatto.
      Tornata a casa dal marito, non si capisce quanto tempo trascorra tra il suo ritorno e l’intervista, ma si suppone che si tratti di pochi giorni, forse di qualche settimana: supponendo per eccesso che l’inseminazione sia avvenuta prima di tutto l’ambaradan (e allora non capisco del tutto perché abbia usato la pipì della vicina di casa per falsare il test di gravidanza) il “pancino” le cresce tutto d’un botto?
      Il punto in cui si confrontano, come dici tu, è quello che dico io (forse in un’altra discussione sul film 😉 ) dove non si capisce una cippa. Lui, ripeto, dice: “Ho la lettera della clinica che tu hai buttato” e lei risponde… qualcosa, non si sa bene cosa. Vorrei che qualcun* mi procurasse quel dialogo, perché vorrei essere smentita, davvero 😉

  4. suzycrash / 29 Dicembre 2014

    @Stefania: mi sa che tu ed io siamo le uniche ad aver notato un bel po’ di caxxate, tipo quella da te qui descritta 🙂
    E comunque, sì, ora è obbligatorio leggere il libro: E vedremo che succede…

    • Stefania / 29 Dicembre 2014

      @suzycrash: purtroppo, io divento davvero pignola, se mi ci metto, però non è detto che ci prenda sempre, è per questo che domando che qualche anima pia mi riporti il “dialogo della lettera”! 😉
      Comunque, quel che mi impressiona di questo film è che, nonostante le sue “mancanze”, non posso dire che non mi abbia colpito: ieri, lo raccontavo ad una persona che non avrà occasione di vederlo a breve e, ouh, forse anche per merito delle sue incongruenze, va a capire i paradossi, me lo ricordavo decisamente bene, a quasi due settimane dall’unica visione.

      • suzycrash / 29 Dicembre 2014

        @Stefania: il dialogo della lettera e altri passaggi “bislacchi” li ho rivisti, e puoi farlo anche tu, in streaming, tipo su Cineblog e similari.
        Le caxxate c’erano e continuano ad esserci e sono sempre le stesse, anzi sono di più di quelle descritte da te, da me e da altri…
        Proprio ora, sul sito Davinotti, ho letto una recensione che fa un elenco così preciso, ed ironico, di tutte le magagne…
        Sarebbe bello poterne parlare direttamente con Fincher o meglio ancora con Flynn…

        A parte considerazioni personali, è un film molto visto al cinema, e quindi evviva gli incassi, ai quali sono comunque lieta di aver contribuito, ed inoltre è un film di cui si sta scrivendo tantissimo e non importa se pro o contro: quando un film fa così tanto discutere, vuol dire che l’operazione è riuscita ampliamente.
        Su tutto poi, e quindi nella totalità del messaggio del film, almeno una cosa pulita, bella e vera c’è: l’affetto e la complicità dei gemelli, seppur, ad esser precisi, più la sorella a seguire sempre il fratello gemello che il contrario, ma tant’è…

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