Recensione su L'amore bugiardo

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6 Gennaio 2015

Ormai si può dire senza indugi che il thriller sia il cavallo di battaglia di David Fincher che, dopo (capo)lavori come Se7en, Zodiac o Millennium, torna a stupire, portando sul grande schermo Gone Girl (L’amore bugiardo), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2012, scritto da Gillian Flynn (che nel film cura la sceneggiatura) ed interpretato da Ben Affleck e dalla bellissima ed etera Rosamund Pike, in uno dei suoi ruoli più importanti.

Utilizzando la “semplice scusa” di una moglie scomparsa, Gone Girl si eleva dai canoni del genere, per addentrarsi con ambiguità e frenesia nei meandri della cultura mediatica americana e lungo le profonde e oscure crepe di un matrimonio in apparenza idilliaco e impeccabile, sviscerandone meccanismi e lati oscuri, dissacrando ogni convinzione e credo, distruggendo il muro di bugie e teatralità che affligge il vincolo del matrimonio. Solo al pari del Revolutionary Road di Sam Mendes, David Fincher riesce nell’intento di smascherare la coppia perfetta, felice e solida dell’America contemporanea, sollevando gli inganni e gli orrori nascosti dietro quelle fedi al dito.

L’intreccio narrativo è semplicemente perfetto. Parallelamente allo svolgimento delle indagini per ritrovare “mitica Amy”, Gone Girl si sviluppa seguendo un’escalation di tensione e mistero sempre più fitto e asfissiante che alimenta nello spettatore una voglia quasi maniacale di scoprire la verità. Quella che si nasconde dietro la reale identità dei due coniugi Dunne, entrambi ben lontani dal concetto di perfezione.

Tramite l’arte dell’inganno e una forte dose di colpi di scena, ancora una volta David Fincher riesce ad incantare il pubblico, mostrando tra le altre cose, la vacuità e l’instabilità dei sentimenti, anche dell’amore più solido e puro, che in qualsiasi momento potrebbe ribaltare le carte per trasformarsi nel peggiore degli incubi.

Mistero, paranoia, maniacalità e manipolazione sono i concetti cardine del film, gli stessi che faranno vacillare di minuto in minuto il giudizio dello spettatore su Nick e Amy Dunne, fino al raggiungimento dei titoli di coda… che sono certa vi faranno rabbrividire.

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