Gli ultimi giorni dell’umanità / 13 Maggio 2023 in Gli ultimi giorni dell'umanità

Alla proiezione era presente (insieme al co-regista Gagliardo) Aura Ghezzi, che prima di lasciarci alla visione ha detto una frase secondo me bellissima (citando l’intervento di Straub presente nel film): “Vi auguro di vedere il film con occhio politico e mistico”.
Mi è parso, inaspettatamente per ghezzi, un film molto più mistico che politico, un film in cui la fine dell’umanità è molto più spirituale che fisica, e che coincide con la fine dello sguardo, o del sogno di uno sguardo possibile. Non è un caso l’insistenza, nelle scene dei film mostrati, sull’impossibilità di vedere (bulbi strappati, personaggi ciechi, statue a cui mancano gli occhi, persone bendate). È un paradosso, tre ore abbondanti di cineocchio che ci spiegano l’impossibilità di vedere.
Potrebbe interpretarsi come un gesto politico, l’impossibilità di vedere negli anni ’20 del XXI secolo, perché tutto è diventato immagine in movimento e l’estetica si è appiattita sul nulla di Instagram e TikTok. Ma non credo sia così. Credo sia, più semplicemente, una desolante constatazione: la mdp è destinata a fallire, può restituire solo un simulacro del vero sguardo. L’uomo con la macchina da presa ha perso.

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