13 Marzo 2011
Almodovar è uno dei miei autori preferiti in assoluto, quindi il mio bel voto potrebbe non essere equilibratissimo… Stavolta Pedro toglie un po’ di melodramma (che pur c’è, sia chiaro) rispetto al solito e lo sostituisce con il noir (il grottesco-provocatorio caratteristico del primo Almodovar è ormai finito in soffitta, come tratto principale del suo cinema, da anni). Il risultato è un film meno coinvolgente per lo spettatore, che può concentrarsi sulla perizia tecnica del regista, sull’accumulo di citazioni cinematografiche (a partire dal titolo, che oltre ad essere perfetto per la vicenda narrata rimanda ad una scena di “Viaggio in Italia” di Rossellini che i due protagonisti vedono in tv), sulla consueta abilità nella direzione degli attori (per questo aspetto Almodovar è uno dei migliori al mondo). Comunque mi sono commosso lo stesso.
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